Aduc, come altre associazioni civili, si avvale molto dei servizi dei giudici di pace. Veloci, economici, conciliazioni, sentenze di diritto ed equità, possibilità di ricorsi senza avvocati fino a 1.100 euro. Uno strumento che viene incontro alle esigenze di “piccola” giustizia.
Ma questo oggi non è più così.
Nonostante ci siano diversi organismi di conciliazione extragiudiziale (tipici quelli per telecomunicazioni, energia e trasporti), i servizi del giudice di pace continuano a essere determinanti… con l’aggravante che l’intasamento del sistema giustizia ha una ricaduta anche su questi servizi. Ricorsi tipici – infrazione al codice della strada, per esempio – che abitualmente si risolvevano nel giro di qualche mese, oggi sono diventati incubi, con udienze fissate da oggi al 2030.
Situazione che abbiamo più volte denunciato e che oggi vede una conferma da un allarme dell’Aimo (Associazione italiana magistratura onoraria) (1) che, oltre alle loro legittime rivendicazioni previdenziali e assicurative, evidenzia il quintuplicamento della durata dei giudizi negli ultimi venti anni.
L’Aimo ha per questo chiesto un incontro urgente al ministro della Giustizia, vedremo.
Abbiamo dei dubbi che questo possa essere sufficiente, Sono anni che i precedenti e l’attuale ministro della Giustizia, ad ogni inaugurazione dell’anno giudiziario e quando gli sopravviene opportunità di esprimersi in merito, ribadisce il proprio impegno in materia, ma siamo alla situazione di oggi… che è peggiorata.
Qualcosa non funziona. Ed è un qualcosa che mette a dura prova la credibilità di istituzioni molto delicate… quelle di chi – giudice – ha il potere di cambiarti la vita. Istituzione verso la quale, se il cittadino non ha fiducia (o – peggio – vera e propria avversione), tutto il nostro sistema politico e sociale va a gambe all’aria.
Si dice, in ambienti politici e mediatici, che quelli di destra ce l’hanno con la magistratura, che invece è difesa da quelli di sinistra. Questo ha portato a una estrema politicizzazione dei servizi giudiziari, con ricaduta sul comune utente dei servizi giudiziali (che non è di destra né di sinistra) che sempre più spesso accomuna la magistratura alle medesime logiche della politica…… “sono tutti uguali” è il tormentone più banale, acuendo situazioni in cui al servizio giudiziale viene preferita la “giustizia fai da te”, con il conseguente moltiplicarsi di frodi e truffe che restano impunite perché le vittime “non hanno tempo da perdere con questi giudici”.
E’ possibile che in molti siano consapevoli di questa situazione, ma sembra che altrettanti molti, tra decisori ed esecutori, siano distratti dal porvi rimedio.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
1 – https://www.aduc.it/notizia/giudici+pace+situazione+grave+aimo_141830.php
