Ecobonus e sismabonus in ottica politica

Vi è un gran fermento in queste settimane. Professionisti e imprenditori hanno compreso le opportunità offerte dal c.d. Decreto Rilancio, Ecobonus 110% e sismabonus.

Lo sintetizzo laicamente così.

  1. Dimore singole e immobili compresi in edifici (in questo caso con delibera condominiale) possono essere ristrutturanti – a costo zero (zero spese, zero anticipazioni, zero garanzie) se coerenti con un progetto inteso a elevare le unità e i corpi di fabbrica di almeno due classi energetiche.
  2. Imprese pagate attraverso un meccanismo di cessione del credito del bonus fiscale.

Opere di efficientamento (intese alla realizzazione di cappotto termico, sostituzione di infissi, installazione di pannelli solari, sostituzione di caldaie e impianti di refrigerazione e riscaldamento, introduzione di coloniche per rifornire macchine elettriche etc. etc.) associabili a opere di consolidamento (compresa la possibilità della demolizione e della ricostruzione) potrebbero consentire diffusi interventi di rivalutazione della possidenza e del patrimonio immobiliare.

Evito di addentrarmi nel dettaglio tecnico.

Peraltro, desidero spostare l’ottica dalla sfera privata a quella pubblica.

Perché il tema è o può diventare altamente politico.

Vi è a mio avviso una occasione per trasformare il volto delle città e dei paesi.

Interi borghi e interi quartieri potrebbero essere rivalutati.

Ciò investe la capacità delle amministrazioni comunali di contribuire ad una corretta informazione al cittadino e di generare reti virtuose per intraprese virtuose.

È stato detto che “Le strade e i marciapiedi costituiscono i più importanti luoghi pubblici di una città e i suoi organi più vitali. Quando si pensa ad una città, la prima cosa che viene alla mente sono le sue strade: secondo che esse appaiano interessanti o insignificanti, anche la città appare tale”.

Per me, tuttavia, c’e’ bellezza o bruttezza, ordine o rovina, intrigo o anonimato anche nel verticale che si proietta sul suolo pubblico. Non vi sono solo i monumenti ma anche quel monumento che presenta e preserva persone e famiglie … il tetto, la casa, l’oikos.

Il centro e le periferie, la litoranea e le trasversali Mare-monte, i villaggi collinari e marinari potrebbero mostrare una rigenerata dignità collettiva.

Ovviamente non mi sfugge che un maquillage serve a poco senza sentimento di appartenenza, senso civico, impegno comune e comunitario.

“Nelle città grandi, tu sei lontano dal bello; perché il bello non ha più luogo nessuno nella vita degli uomini. Sei lontano anche dal vero: perché nelle città grandi ogni cosa è finta, o vana. Di modo che ivi, per dir così, tu non vedi, non odi, non tocchi, non respiri altro che falsità, e questa brutta e spiacevole. Il che agli spiriti delicati si può dire che sia la maggior miseria del mondo.” (Giacomo Leopardi).

Emilio Fragale