Covid 19: LETTERA APERTA ALLA PREFETTA E AL SINDACO DI MESSINA

Non è concepibile che un sindaco reiteri atti di vera e propria insubordinazione verso il Governo nazionale e il suo Rappresentante sul territorio.

Non è concepibile che il vertice amministrativo locale lanci continui atti di sfida alle altre Istituzioni con le quali dovrebbe, per obbligo costituzionale e nell’interesse della comunità amministrata, tenere un comportamento di “leale collaborazione”.

 

Non è concepibile che eventuali difformità di valutazione nell’interpretazione degli atti, diventino oggetto di provocazione pubblica e mediatica.

Non è concepibile che in queste comunicazioni si faccia riferimento (anche in maniera meramente allusiva) al contenuto di interlocuzioni, in violazione dell’obbligo costituzionale della riservatezza delle comunicazioni, attribuendo a questi accenni un sostanziale contenuto di tipo minaccioso.

Non è concepibile che nelle stesse comunicazioni ci si rivolga pubblicamente alla Rappresentante del Governo mandandola di fatto a quel paese e dichiarando pubblicamente atteggiamenti di chiusura perfino alla ricerca della relazione personale diretta.

Non è concepibile che questo comportamento di totale incapacità di ruolo e di dignità venga esploso nel momento di maggiore delicatezza di gestione politica e amministrativa che l’intero Paese (e con esso la comunità dei messinesi) si trova ad affrontare dalla fine della seconda guerra mondiale, dopo che lo stesso Sindaco aveva disertato le riunioni istituzionali (la videoconferenza dei Sindaci Metropolitani) dove legittimamente proporre e confrontare ogni questione problematica, evidenziando eventuali specificità relative alla nostra città.

Abbiamo purtroppo assistito alla strumentalizzazione del ruolo amministrativo per fini elettorali, la produzione di provvedimenti autoreferenziali, assunti senza coordinamento con le autorità regionali e governative, a volte illegittimi e destinati a creare confusione nei cittadini. Abbiamo dovuto sopportare l’uso improprio della comunicazione istituzionale a scopo di autopromozione e l’ingerenza di messaggi urlati, che ingenerano inquietudine e paura, particolarmente nelle persone più deboli e isolate, con linguaggio imperativo incompatibile con un ruolo di rappresentanza democratica. Abbiamo assistito increduli agli scontri con le autorità sanitarie provinciali nel momento che avrebbe necessitato della massima collaborazione e abbiamo subito atti di disinformazione, come quello che inventa un inesistente commissariamento dei vertici dell’ASP.

Non riteniamo più sopportabile assistere a scontri istituzionali deliberati, indipendentemente dal fatto che tali atti di sfida pubblica siano dovuti alla manifesta incapacità del Sindaco, a un suo opportunistico calcolo elettorale o ai suoi limiti psicologici e di esperienza che lo rendono con ogni evidenza inadatto alla gestione di una realtà complessa, grande e articolata come quella del capoluogo di una Città di rango metropolitano.

Chiediamo alle competenti autorità di assumere ogni provvedimento adeguato alla gravità della situazione per garantire il corretto ed efficiente funzionamento delle istituzioni del governo locale.

Pretendiamo che il Sindaco chieda scusa alla Prefetta e si pieghi all’esercizio corretto del suo ruolo a umile servizio della comunità che amministra.

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