COME SI COSTRUISCE IL NEMICO

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Tra qualche giorno si celebra il 90° anniversario della nascita di Umberto Eco, il vicedirettore de La Verità, Francesco Borgonovo, sul suo giornale, ne approfitta per chiarire il pensiero di Eco sulla creazione del nemico e come nasce la “caccia alle streghe”.

Le sue teorie si adattano benissimo a quanto sta accadendo nel nostro agitato presente (no vax compresi), lo sostiene Mario Baudino su La Stampa. C’è del vero per Borgononovo e fa riferimento a un libretto di Eco, “Costruire il nemico”, pubblicato da La Nave di Teseo (2020). Qui viene pubblicata integralmente il testo di una conferenza del semiologo, tenuta nel 2008 all’Università di Bologna.

Che cosa diceva Eco, le comunità fabbricano i nemici. Un argomento che il nostro conosce bene, perché “si deve proprio a lui, infatti, la costruzione del nemico per eccellenza della comunità progressista, cioè “il fascismo eterno’

Ma ritorniamo alla conferenza del 2008, Eco sostiene che “avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori […]”: Per Eco è un bisogno naturale avere un nemico, anche per l’uomo mite e pacifico.

Questa teoria per Borgonovo si adatta perfettamente al presente, “no vax compresi”, ma non per avvallare la mente contorta dei no vax. Al contrario, le parole di Eco sulla costruzione del nemico, “raccontano per filo e per segno il procedimento attraverso cui, da circa un anno a questa parte, è stato prodotto nelle centrali della propaganda il mostro che rifiuta i vaccini”.

Eco delinea bene cosa contraddistingue il demoniaco nemico: è brutto, maleodorante. Se andiamo a rileggere cosa hanno scritto e detto sui no vax dal mainstream culturale: ignorante, bigotto, fascista, sabotatore, assassini, spargitore di morte, untore, saprofita come gli evasori fiscali. E tanto altro. Sostanzialmente è stato creato un nemico, e sono stati aizzate le folle spaventate e rabbiose.

Del resto per Borgonovo tutto questo fa parte della “mobilitazione totale”, imposta dal regime sanitario. “Siamo in guerra”, ci hanno detto, per fare la guerra ci vuole un nemico, se no c’è si costruisce. Certo in questo momento, in questo conflitto, il nemico dovrebbe essere il virus, ma i governi italiani, avevano bisogno di un volto, un corpo. “La scelta del no vax– scrive Borgonovo – quale capro espiatorio è stata facile, quasi obbligata”. Ancora, ci hanno detto che stiamo “combattendo per salvarci la vita”, e quando c’è di mezzo la vita, allora si lotta contro gli altri, che ti ostacolano. “Quasi ogni giorno, d’altronde, i portavoce della cattedrale sanitaria ci informano che, se non siamo ancora usciti dalla pandemia, è per colpa dei no vax”.

E’ una bufala, è evidente scientificamente che anche i vaccinati si contagiano, il presidente Draghi a luglio aveva assicurato di no. Niente non basta questo, si impongono ulteriori restrizioni ai cittadini, imponendo feroci restrizioni ai non vaccinati. Questo accanimento nei confronti della esigua minoranza di non vaccinati, assomiglia molto alla caccia alle streghe dell’età Moderna, con processi per stregoneria o di quelli staliniani, dove capitava che alla fine la vittima confessa anche quello che non ha fatto. Borgonovi invita a rivedere le confessioni in diretta dei no vax pentiti. Non basta sorvegliare magari il vicino di casa. Occorre sorvegliarsi da soli, “bisogna abbattere “il piccolo no vax che è in noi”, “tenerlo a bada perché non cresca” scrive Elena Stancanelli su Repubblica.

In conclusione, ha ragione Eco, ci hanno fatto credere che siamo in guerra e hanno costruito pure il nemico, ma il vero avversario, in questa fase, non è il no vax, questo è solo una maschera. “I veri nemici della Cattedrale sanitaria, oggi, sono il dubbio e la ragione. E vanno soppressi affinché non impediscano al cittadino di obbedire.

Non credo che le argomentazioni di Borgonovo siano forzature giornalistiche, ormai comincia ad essere evidente, una volta si diceva, “il re è nudo”. I vaccini non stanno portando l’immunizzazione auspicata, la gente è costretta a fare file interminabili per i tamponi, i dubbi sono tanti, non possiamo stare in perenne emergenza. Il regime dei temponi e delle quarantene è insostenibile. “D’altra parte, – scrive Eugenio Capozzi – vista la struttura del sistema green pass, fondata su scadenze ravvicinate e ipotesi di richiami e rinnovi a discrezione del governo e senza parametri chiari, la minoranza discriminata di oggi si estenderà ben presto ai “privilegiati” attuali, ma a tempo, della tessera verde: quindi l’accanimento contro il capro espiatorio è diretto in prospettiva a tutti i cittadini, ingabbiati in una degradazione strutturale dei loro diritti fondamentali in concessioni governative provvisorie”.

DOMENICO BONVEGNA

domenico_bonvegna@libero.it