15 anni senza la lira. Cosa ti viene in mente?

Quindici anni fa cominciavano i due mesi terribili di convivenza tra euro e lira. Per chi legge questo ed è minorenne, non sa neanche di cosa stiamo parlando, ma gli altri ricorderanno che era un periodo in cui pagavamo con le lire e ricevevamo il resto in euro. Il 28 febbraio del 2002 sparirono le monete (tra cui la lira) dei 12 Paesi dell’eurozona e l’euro divenne l’unica divisa con corso legale. Oggi la massa di lire non convertite sembra che sia superiore al miliardo di euro.
In questi 15 anni che sono trascorsi, quando parliamo delle lire, ci ricordiamo -o spesso crediamo di ricordarci- di queste cose:
– i trucchetti. C’erano ancora le cabine telefoniche per strada e non erano pochi quelli che le usavano con la moneta da 100 lire legata a un filo per poterla poi recuperare (oggi, pur volendolo fare coi centesimi, non ci sono più cabine…);
– i prezzi in lire. Ah, i prezzi in lire, dicono alcuni, quando tutto costava meno… Illusione. I prezzi sono sì aumentati, ma non per colpa esclusiva dell’euro. Forse in questi 15 anni non c‘è mai stata l’inflazione, e il rincaro “oggettivo” del costo della vita, così come era accaduto anche nei 15 anni precedenti al 2002, lira imperante?
– gli stipendi in lire. Ah, gli stipendi in lire, dicono i soliti alcuni, quando col mio stipendio di un milione e poco più di lire ci campavo bene e potevo comprare cose che oggi mi sogno con un mille euro e poco più. Illusione… e forse anche un po’ di malizia. Forse che, se proprio vogliamo usare un paragone di cambio (1 euro = 1936,27 lire), i mille euro di oggi non equivalgono a due milioni di lire dell’epoca? E non c’è, quindi, un adeguamento verso l’alto degli stipendi, i quali hanno sempre a che fare con un aumento del costo della vita (+60% in questi ultimi 15 anni?)? E ci fermiamo qui. Non entriamo nelle questioni di cosiddetta macroeconomia, debito pubblico, import ed export delle merci e delle persone.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc