TARI e i diritti negati ai cittadini

La Delibera di Giunta n. 17 del 21/01/2016, relativa a modifiche al Regolamento Tari approvato dal Consiglio Comunale in data 8/09/2014, prevede, tra gli altri, un emendamento che condiziona la possibilità di ottenere l’abbattimento al 20% del tributo solo nel caso in cui l’interruzione del servizio di gestione dei rifiuti “abbia durata continuativa superiore a 30 giorni”. L’emendamento introduce un termine non previsto dalla norma (art. 656 della Legge 147/2013 istitutiva della Tari).

E’ evidente che, se pagare le tasse è un dovere, è sicuramente un diritto ricevere un servizio degno e avere la possibilità di rivendicare la riduzione del tributo laddove ricorrano le condizioni previste per legge (nel nostro caso l’interruzione del servizio e l’acclarato stato di emergenza sanitaria).
L’emendamento proposto dalla Giunta impedirebbe l’esercizio di un diritto o lo riconoscerebbe solo in casi di danni ambientali e sanitari catastrofici. L’interruzione del servizio per più di 30 giorni continuativi causerebbe, infatti, un danno talmente grave alla città da far ritenere lo stesso abbattimento del tributo al 20% elemento insignificante.
Appare, invece, chiaro che il fine della manovra della Giunta sia sfuggire, evidentemente, alla notevole mole di contenzioso che si è verificato a seguito di un servizio non reso ai cittadini. Non si può che ritenere, dunque, che quella che avrebbe dovuto essere, nell’enunciato, la Giunta dell’estensione dei diritti si è trasformata nell’espressione più palese della negazione degli stessi.

I Consiglieri Comunali
Nina Lo Presti
Luigi Sturniolo