
Italia depressa e antipolitica? Il nostro è piuttosto un Paese che sta brandendo l’identità come un monolite da giocare contro tutto quello che non rientra in un rigido standard: e dunque fuori tutti, italiani di colore, musulmani, gay e lesbiche e trans e “omofans”, cattolici che credono nella fratellanza, atei devoti alla Costituzione e alla libertà di religione e spiriti liberi… Italiani brava gente? Non ora, non oggi, non sempre. Saranno forse depressi, saranno antipolitici per istinto o per vocazione, saranno menefreghisti per spirito di conservazione, saranno disillusi per spirito di contestazione, saranno pavidi con i forti e forti con i deboli o alla ricerca dell’uomo forte con il sorriso stirato e pseudogiovanile che li prenda per mano sollevandoli dal peso delle decisioni e della responsabilità collettiva.
Se pensate che le "unioni civili" siano un doveroso riconoscimento, ma al contempo pensate che non esista un diritto alla genitorialità e che se il ddl Cirinnà non si fosse, con lo Stepchild Adoption, spinto oltre avrebbe trovato accoglimento all’unisono, siete omofobi. Se riconosci il valore della vita, il rispetto verso chi scappa da guerre a fame, il diritto all’accoglienza, ma al contempo pensi che sia urgente regolamentare la questione immigrazione con la coesione e l’impegno di tutti gli Stati europei, sei razzista. Se pensi che la libertà di religione sia una conquista remota e indiscutibile, ma che comunque l’Italia rimane un Paese in prevalenza cattolico, dove simboli e figure non costituiscono elementi discriminanti, ma solo caratterizzanti e rappresentativi, sei bigotto. Se pensi che regole, organizzazione, limiti e confini siano necessari per un Governo, sei fascista. Se pensi che tutto questo andare verso il futuro sia solo la sintesi di un malessere sociale grave che dipenda dalla mancata realizzazione e attuazione dei principi della nostra repubblica, sei un conservatore tradizionalista. L’uguaglianza, oggi più che mai, nel nostro Stato non è garantita; il lavoro è, da tempo, considerato un privilegio; l’istruzione libera e gratuita è sempre più compressa da una privatizzazione che distingue; la sanità è una piramide a scaglioni dove solo chi ha mezzi e risorse accede ai vertici della qualità più elevata… Credo che con "inglesismi" e scese in piazza rivoluzionarie, si voglia distrarre il popolo da questioni remote, mai risolte, tutte italiane.
Giovanna Cardile