
"Mentre Crocetta vola a Tunisi e gioca a fare e a disfare giunte con la complicità del Pd, lasciando una Regione senza presidente e senza assessori e creando una paralisi amministrativa permanente che brucia i fondi europei e lascia dietro la porta le imprese, nella Sicilia orientale si sperimenta il Terzo Mondo, con le istituzioni che girano le spalle a una città di 250 mila abitanti, Messina, che da cinque giorni e sino ai primi di novembre non avrà acqua nei rubinetti, con scuole, università ed uffici pubblici chiusi e una situazione igienico-sanitaria drammatica per bambini ed anziani". Lo dice Fabrizio Ferrandelli, leader dei Coraggiosi, secondo cui "è necessario chiedere per la città di Messina lo stato di calamità naturale e fare intervenire anche il governo nazionale".
"Perché dal 2007 al 2013 – chiede Ferrandelli – con i miliardi di euro messi a disposizione dall’Europa non si è fatto niente sul dissesto idrogeologico e non si è ammodernata e messa in sicurezza la rete idrica siciliana? La Sicilia ha già perso 600 milioni di risorse per infrastrutture riconsegnate al governo nazionale per finanziare gli sgravi contributivi dei nuovi assunti e altri ne perderà a gennaio quando si concluderà il programma 2007-2013, restituendoli ai Paesi più virtuosi dell’UE perché i governi siciliani non sono riusciti a spenderli".
"Non possiamo più permetterci una Sicilia senza guida – conclude – ed è per questo che occorre staccare la spina a questo governo fantasma prima che sia troppo tardi".