Messinesità: siamo ultimi ma non i peggiori e la risalita della graduatoria è già iniziata!

Che bellezza questa rivoluzione dal basso targata Accorinti riesce persino a far passare come una grande opportunità, per il cittadino dello Stretto, l’ultimo posto rimediato nel “REPORT SULL’ECOSISTEMA URBANO 2015”, promosso da Legambiente. A difendere a spada tratta la Giunta l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. Uno che nel recente passato non è stato mai tenero con i precedenti governi cittadini su temi come l’ambiente e la raccolta dei rifiuti. Oggi, però, da protagonista della vita amministrativa giudica con occhio meno severo numeri e report. In una nota si autoassolve così: “Siamo dunque ultimi in graduatoria, perché nonostante per la prima volta il Comune di Messina risponda a tutti i questionari, e nonostante vi sia per la prima volta una netta inversione di tendenza su quasi tutti gli indicatori di risposta, ovvero sulla capacità di risposta dell’amministrazione comunale, tali miglioramenti sono stati vanificati purtroppo dal mancato invio da parte della Provincia regionale dei dati relativi all’inquinamento atmosferico (equivalenti a tre indicatori su 18) e dall’errata trascrizione del dato sulla depurazione delle acque (48 per cento nella ricerca, invece del 98 per cento), il che ci ha fatto perdere qualche punto e qualche posizione, anche se oggettivamente la posizione della nostra città sarebbe rimasta ugualmente nella parte bassa della classifica. L’indicazione da trarre da questa indagine, che ovviamente come detto misura la “febbre” e non la qualità ambientale delle città, – conclude l’assessore – è in realtà un importante sprone a continuare sulla strada intrapresa visto che finalmente dopo anni di immobilismo la nostra città fa qualche passo avanti in tema di raccolta differenziata, isole pedonali, piste ciclabili, e ciò ci fa ben sperare per i prossimi anni considerato anche che sono in cantiere importanti provvedimenti come il progetto porta a porta, l’incremento delle piste ciclabili e delle isole pedonali, il varo del PAES (piano energetico), l’installazione di 8 impianti fotovoltaici sui tetti di altrettante scuole e la riattivazione delle centraline di monitoraggio dell’aria della Città Metropolitana di Messina. Insomma siamo ultimi ma non i peggiori e la risalita della graduatoria è già iniziata!”. Che coraggio assessore Ialacqua, come siamo cambiati in fretta. Come siamo diventati docenti in “aziendalismo”. Nel giro di qualche anno siamo passati dal culto della "protesta" all’adorazione dell’opportunità. In così poco tempo: non è clamoroso? Una volta c’era il carbone per i cattivi politici dello Stretto, oggi il processo di beatificazione. Fino a qualche anno fa, se ci arrivava in città un disastro, se ci pioveva addosso qualcosa di sgradevole – per esempio: la mancanza di acqua, la spazzatura per strada, uno smottamento delle colline – si scuoteva il capo e si dichiarava pensosi: dobbiamo mandare a casa questi cattivi amministratori, non possiamo rassegnarci a conviverci. Salvo poi, passata la befana si tornava dietro le quinte, contenti per i cinque minuti di celebrità rimediati con tanto di foto e titolo sul quotidiano locale. Un risultato epocale, ricordiamo bene assessore Ialacqua? Cos’altro si poteva fare? Oggi è tutto cambiato, profondamente. Se si profila all’orizzonte l’eventualità di una fastidiosa bocciatura dai vecchi amici di Legambiente, non bisogna preoccuparsene granché. Bisogna piuttosto convincersi che quell’eventualità è solo in apparenza tutta negativa. Solo perché noialtri non sappiamo "pensare positivo" come loro. A guardar bene i numeri non siamo ultimi ma pronti per il sorpasso: messinesi non vedete la freccia che lampeggia e la gran rincorsa verso la vetta? Città in piena emergenza idrica? Nessun problema. Spazzatura per strada? Che volete che sia. Invasi dai topi? Pure loro hanno diritto di cittadinanza. Messinesi secondo l’assessore all’ambiente, Daniele Ialacqua siamo ultimi ma non i peggiori e la risalita della graduatoria è già iniziata! Domanda di stagione, di tutte le stagioni: perché i cittadini non sembrano affatto contenti della buona rivoluzione politica che a loro è toccata in sorte?