
Signor Vice Sindaco, ricorderà che recentemente abbiamo offerto il peggio di noi con un alterco pubblico a palazzo Zanca che in verità potevamo entrambi evitare ma visto che, fortunatamente, non siamo macchine programmate per far politica e sindacato, le “deformazioni” caratteriali vengono fuori quando si crede in qualcosa e si lotta per realizzarla. Il confronto energico ci sta, può essere anche costruttivo se si evita di trasformarlo in rissa fine a se stessa e si finalizza a chiarire, anche con forza, le proprie posizioni, senza pretendere di detenere lo scettro della verità assoluta. L’incomprensione nacque da una mia dichiarazione pubblica con la quale asserivo che Lei, già in fase di campagna elettorale, mi parlò di “forme privatizzanti” del servizio pubblico locale con particolare riferimento alla gestione dell’ATM, devo ammettere che la sua reazione decisa, volta a sconfessare la veridicità di quanto avevo “azzardatamente” dichiarato mi aveva fatto pensare all’equivoco, forse avevo capito male. Sarei stato lieto di ammettere il torto e porgerle pubblicamente le mie scuse se avessi costatato un orientamento dell’Amministrazione effettivamente volto alla gestione pubblica dei beni comuni, purtroppo non è così e ad asserirlo questa volta non sono io ma i Consiglieri Comunali Gino Sturniolo e Nina Lo Presti che hanno denunciato, carte alla mano, la deriva “simil-liberista” di un’Amministrazione che in campagna elettorale avevapropagandato altro.Il progetto di una Multiservizi per la gestione dei beni comuni: acqua, verde pubblico, rifiuti… e le attuali SpA che gestiscono Amam e Messinambiente,confermano tristemente che non avevo capito male, se i fatti sono questi, a poco Le è valso urlarmi in faccia che avevo dichiarato il falso, verba volant scriptamanent. L’ATM è ancora una partecipata ma se la tendenza è quella della multiservizi e delle SpA, mi sia consentito il timore che anche i trasporti, alla fine, finiranno nel calderone. Fatta salva la buona fede, credo che il nodo del contendere si fondi su concezioni diverse di gestione pubblica dei beni comuni, per quanto mi riguarda la forma societaria SpA punta al profitto per statuto, anche se composta da soggetti pubblici, in alcun modo la si può spacciare per direzione pubblica, è il primo passo verso la privatizzazione. L’immissione nel mercato dei servizi essenziali si pone in antitesi alle istanze provenienti da quel “basso” alla base dell’elezione del sindaco di Messina che, a sua volta,ha nominato Lei vicesindaco con deleghe al Bilancio, Sviluppo Economico e Turismo, Patrimonio, Rapporti con Società Partecipate e con l’onere di amministrare in coerenza con il programma elettorale condiviso dal “basso” che non accenna minimamente alla gestione dei servizi attraverso le SpA. La invito a non interpretare questa lettera aperta come forma trasversale di rivalsa personale, il concetto è più alto, l’intento statutario dell’OR.S.A. è di incidere nelle dinamiche sociali in modo da assecondare i bisogni della gente e dei lavoratori che dal nostro punto di vista vanno oltre le esigenze di profitto di qualsivoglia SpA. Nessuna opposizione preconcetta da parte nostra, lo dimostra la vertenza per il mantenimento della continuità territoriale per la quale, in un primo momento, abbiamo avversato il sindaco che titubava a dichiarare ufficialmente le posizioni dell’Ente localeche rappresenta,ma gli abbiamo riconosciuto pubblico merito nella fase in cui si è opposto, con atti ufficiali, allo smantellamento del trasporto ferroviario a lunga percorrenza. Come Le dicevo, il confronto, anche se aspro, serve a crescere, l’auspicio è che ancheLei risponda ai nostri dubbi con i fatti; è fondamentale chiarire i programmi dell’Amministrazione parlandoalla gente con la verità che nell’era della menzogna è già un atto rivoluzionario.
Mariano Massaro