Messinesità dal basso. La legge non è uguale per tutti

Egregio Direttore
Mi sono rivolto a Lei in precedenza chiedendo lumi circa la mancata costituzione di parte civile dell’Amministrazione nel procedimento giudiziario relativo al rilascio di autorizzazioni ambientali nelle aree Zps. Costituzione di parte civile che rappresenta un atto dovuto da parte di qualsiasi Amministrazione al di là della reale esistenza di responsabilità da parte degli indagati che saranno accertate dalla Magistratura nel corso del processo. Oggi leggo sulla stampa che l’Amministrazione intende costituirsi parte civile nel processo che coinvolge chi ha prelevato nafta dalle riserve dell’ATM e. proprio pochi giorni addietro, ho assistito ad una partecipata conferenza stampa durante la quale venivano prese posizioni nette nei confronti di chi è sospettato di avere aggredito dei Vigili Urbani anticipando, anche in questo caso, la costituzione di parte civile da parte dell’Amministrazione. Ora mi domando secondo quale criterio viene applicata la costituzione di parte civile. Si tratta di un sorteggio che viene fatto caso per caso, alcune ipotesi di reato sono preferibili rispetto ad altre, empatia nei confronti di chi ha subito la contestazione? Una Amministrazione che fa della Giustizia e della Legalità il suo cavallo di battaglia può permettersi di costituirsi parte civile una volta no e due volte si? E se la casualità fosse la linea guida attuata chi ruba la nafta o chi ha un alterco con i Vigili compie dei reati più gravi rispetto chi è sospettato di aver rilasciato autorizzazioni edilizie in zone a protezione ambientale? Secondo quale visione della Giustizia è possibile decidere contro chi è giusto costituirsi parte civile e contro chi non è giusto farlo? La chiave di lettura potrebbe ravvisarsi ipotizzando che chi è sospettato di rubare la nafta o chi litiga con ii Vigili (entrambi le attività sicuramente da condannare) in definitiva è un poveraccio mentre sono ben diversi gli interessi che potrebbero essere nel caso di autorizzazioni rilasciate ad operazioni di notevole interesse economico. Responsabilità che, se ci sono, dovranno essere dimostrate, accertate e punite dalla Magistratura ma questo non solleva l’Amministrazione dall’attuare un atto dovuto in questi casi quale la costituzione di parte civile. La Legalità e la Giustizia, bandiere di questa Rivoluzione, perdono consistenza se usate con pesi e misure diverse. Non ci si può scandalizzare in certi casi e far finta di non vedere in altre circostanze, chiunque è innocente fino prova contraria mentre si sta facendo passare il messaggio che alcuni sono colpevoli a prescindere della natura e dall’entità del reato che viene contestato mentre altri sono innocenti a prescindere. Ipotesi che offuscherebbe ancora di più la Rivoluzione in corso nel caso in cui gli “innocenti ad ogni costo” risultassero legati ad interessi o a gruppi che sono stati definiti il “Male Assoluto” fino al 24 giugno 2013 per poi essere tutelati subito dopo aver fermato le “portaerei a mani nude”. In questo caso la Giustizia diventerebbe Giustizialismo che, da sempre, serve a colpire i nemici e favorire gli amici annullando la spinta Rivoluzionaria e favorendo i Primi piuttosto che gli Ultimi. Chiudo questa riflessione fiducioso nel lavoro della Magistratura che accerterà eventuali responsabilità se le dovesse riscontrare o proscioglierà con formula piena gli indagati in caso contrario e invitando l’Amministrazione Comunale a comportamenti univoci in maniera tale da non prestare il fianco a chi, un domani, potrebbe sminuire i Valori Rivoluzionari che vi hanno consentito di arrivare dove non avreste mai pensato

Lettera firmata