Incendio raffineria di Milazzo all’attenzione dell’Esecutivo d’Europa

L’incendio della raffineria di Milazzo (ME) giunge in queste ore all’attenzione dell’esecutivo d’Europa. Il parlamentare siciliano Ignazio Corrao, capo delegazione del Movimento 5 Stelle in Parlamento Europeo ha posto precise domande al commissario designato su "Aiuti Umanitari e gestione delle crisi" Stylianides nel corso dell’hearing in Commissione Sviluppo a Bruxelles con chiaro riferimento a quanto accaduto in Sicilia nella raffineria di Milazzo partendo dall’esempio gestione crisi del disastro ambientale generato dalla piattaforma petrolifera Deep Water Orizon nel golfo del Messico e della recente catastrofe nucleare in Giappone. “Due casi gravi – spiega l’europarlamentare – che hanno dimostrato come anche i Paesi tecnologicamente più attrezzati e forti economicamente possono essere capaci di gestire disastri, generalmente causati dall’ostinazione dell’uomo di mantenere modelli energetici non sostenibili. In Europa ci sono centrali nucleari ovunque, e quello successo in Giappone potrebbe succedere anche nel continente europeo”. Corrao ha quindi chiesto al candidato Commissario Christos Stylianides se, in caso di catastrofe, saremo in grado di affrontarla e come. Il Commissario però ha mostrato non conoscenza degli avvenimenti di Milazzo.
“E’ necessario – ha aggiunto il deputato Cinquestelle – che l’Europa si faccia carico di programmi per gestire la crisi in aree ad alto rischio, come quelle siciliane di Gela, Priolo e Milazzo. In Sicilia ci sono tre aree ad alto rischio industriale, dove si verificano più volte incidenti pericolosi. Venerdì scorso è scoppiato un incendio nella raffineria di Milazzo e tutt’ora mentre stiamo parlando, una fitta nube di fumo, probabilmente tossica continua a diffondersi, e gli effetti di tale disastro si vedranno probabilmente tra medio e lungo termine quando le polveri avranno arrecato gravi danni alla salute degli abitanti e dell’ambiente. Per tutelare l’incolumità dei cittadini che vivono nelle vicinanze, ritiene opportuno che la gestione dei siti ad alto rischio industriale, passi alla gestione europea e non più nazionale e locale?”.