RADIO ZANCA: Salviamo il Piemonte. Ma anche i cittadini di Messina

di Roberto Gugliotta

A Messina prima del voto ci si ricorda dei poveri. Degli ultimi. E così i poveri che nessuno ricorda mai tutto l’anno con segni concreti, diventano i protagonisti delle chiacchiere da salotto. La chiamano società civile, proprio per questo, no? Ma oggi questa società civile contesta chi contesta il sindaco Accorinti. «La vergognosa gazzarra inscenata davanti l’ospedale Piemonte contro Renato Accorinti, in una manifestazione sostenuta da sindacati e partiti – afferma il presidente dell’associazione “Indietrononsitorna” – segna un punto di assoluto degrado del vivere civile di questa città". Secondo Rosario D’Anna – uno dei civilissimi cittadini – non è autorizzato nessuno a parlare male di Accorinti. Lui è buono, pacifico, onesto, intelligente, altruista, contro ogni forma di raccomandazione. E’ per le cose giuste e la meritocrazia. E’, insomma, quasi una divinità, tanto rasenta la perfezione. Da quando è arrivato lui al potere tutto funziona: dal bus ai servizi, dalla pulizia alla cultura. Quelli come Accorinti non cercano scorciatoie per il successo ma hanno cose da dire. Da dire. Da dire. Da dire. E’ la storia che parla per loro. È l’Italia della provincia, l’Italia vera. I media in generale parlano poco della gente reale. Avranno grandi motivazioni per battere i famosi che giustamente ritengono dei privilegiati. Chi resisterà di più? Chi avrà più tempra? Detto tra noi, Accorinti è abile affabulatore, narra molte balle, si è subito addomesticato al gergo filoclericale e la sua proposta politica riecheggia per molti versi quella della sinistra di trent’anni fa. Con lui Messina fa un balzo indietro nel tempo. Epperò, ci raccontano tante balle. Messina città simbolo: se diventa sindaco un non famoso, sarà una vittoria di classe. Mi fermo qui. Sappiamo bene cosa è accaduto in questi mesi, anzi cosa non è cambiato. Ha ragione chi sostiene che non conviene mai augurarsi rivoluzioni perché in questo Paese non si sa mai come vanno a finire: si parte seguiti e si finisce inseguiti, come è capitato ieri al sindaco Accorinti. Poveretto, si chiede cosa abbia fatto di male per meritarsi gli insulti… Si chieda piuttosto cosa abbia fatto di buono per gli ultimi, per i poveri, per coloro che non sono raccomandati. La gente è esasperata dalle parole al vento. Non ne può più di fuffa, di promesse, di bugie. Si è parlato tanto di decenza e politica stupida ed ecco che il Sistema che manipola corpi e cervelli regala l’ennesima stoccata a coloro che vorrebbero che l’intelligenza si riappropriasse della città. Abbiamo un sindaco virtuale che non vive il dramma quotidiano della comunità e se oggi si chiede cosa abbia fatto di male, è un motivo di più per criticarlo. Ci parla dell’isola pedonale mentre la crisi occupazionale mette ko aziende e commercianti. In questi mesi di Governo Accorinti mi sono reso conto che sulla sanità pubblica e l’università nessuna parola: nessuna lotta! Devo ritenere che per il sindaco degli ultimi tutto funziona. Dal campo medico alle assunzioni. Ma Isola o non Isola è ormai tardi per piangere sullo share versato: chi fa salotto (civile, s’intende) ha perso di vista la realtà. Dopo aver conquistato il potere favoriti da un clima dickensiano in cui è bello vedere che altri si occupano dei più disgraziati, delle cose sporche di questa società, ne abusano per rifare il look a perfetti cialtroni o ai figli di. E quando cala la distrazione ecco che quel figlio di… non viene intervistato perciò che ha fatto ma per parlare di altro: il calcio è in genere l’argomento che mette d’accordo tutti. E così accade che di poveri, vittime, raccomandati, truffatori, cattivi governanti, nessuno ne parla più. E invece, i poveri, i deboli, i perseguitati, i truffati, accompagnano tutta la storia e sono al centro del messaggio di Cristo. Il pranzo, il dare da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, l’abbondanza che subentrerà alla penuria sono temi essenziali al Vangelo e alla sua utopia. In realtà, con la loro tacita (e poco pubblicizzata) presenza gli emarginati sono anche il convitato di pietra delle società opulente in crisi e sui quali molti abusano per ricavare spazi e pubblicità. E siccome il vangelo del direttore di IMG Press è quello di non fare del bene al sol scopo di occupare poltrone o divani televisivi ci possiamo permettere di giudicare trasmissioni e interpreti con una sincerità che altri forse non manifestano. Per la paura fottuta di non poter più apparire in video. Fosse anche per parlare di prosciutti, pizze e granite o fare il cretino. L’unica cosa che gradiremmo sarebbe meno arroganza da chi non ha la coscienza pulita. E se la gente di Messina finalmente ha capito il trucco e protesta, è giusto ascoltarla. Invece di minacciarla con prove di Polizia. Cerchiamo ovunque maestri. La libertà, del resto, è una sfida onerosa. Richiede coraggio.