PD … GIOVANI-ADULTI E GRANDI-PICCINI

di Emilio Fragale

Ieri, Felice Calabrò ha preso posizione sulla situazione di stallo del PD messinese e di confusione del PD regionale. Ritengo che l’intervento non meriti di passare inosservato.
Non sarò presente domani all’appuntamento con Fausto Raciti e Antonio Rubino. D’altronde la segreteria regionale ignora me come tanti altri che – come direbbe Kafka – siamo consapevoli di questa ignoranza. Io e tanti altri non abbiamo gradito l’iniziale supino affidamento alla segreteria regionale per uscire dal guado. Non abbiamo gradito il susseguirsi di teatrini inconcludenti. Non abbiamo gradito questo essere diuturnamente scartati.
Dicevo non sarò presente. Il motivo è semplice. Una parte titolata del partito (quella che – in verità con scarsa capacità di sintesi – regge il livello palermitano) desidera incontrare particelle di partito locale. I giovani del PD di Messina, che spero siano capaci di convocazione di molti altri giovani, indicano una strada diversa: usciamo allo scoperto, incontriamoci tutti (iscritti, militanti, simpatizzanti) e pubblicamente, fieri di una appartenenza ideale e prodighi di generoso impegno, apriamo la strada sia al dibattito (infra generazionale e inter generazionale) e sia alla proposta nel merito delle questioni amministrative e politiche.
Tutte le c.d. componenti accusano la mancanza di dirigenza di organismi. Tuttavia, in primo luogo, una vera classe dirigente si afferma in responsabilità anche non rivestendo ruoli formali. In tal senso, diverse occasioni consentivano al PD di Messina di andare avanti e ritrovare l’unità anche facendo leva sulla manifestata esigenza dei capigruppo consiliari di essere supportati nella riflessione e nella azione. In secondo luogo, i più non desiderano essere “co-stretti e confinati” dentro logiche correntizie e attendono momenti assembleari che esaltino il senso dello stare insieme. In terzo luogo, perchè a nessun circolo di città e provincia è stata inibita la facoltà di sollecitare discussione, di rendere testimonianza, di offrire contributo di elaborazione. Insomma, cuore e cervello non possono essere "commissariati".
Sulla confusione del PD regionale, rammento come segreteria, esecutivo e direzione, in ogni componente, siano espressione di quell’algoritmo.
Sullo stallo in città, ritengo che sia stato generato da un concorso di cause, non ultima dalla pendenza di ricorsi elettorali (sui cui nota è la mia perplessità per deficit di lettura sociologica).
Sulla mancanza di iniziativa in città e provincia, rappresento come sia stato motivo di allontanamento di molti quando ancorchè – definiti gli assetti – le allargate riunioni formali avvenivano sul tema “adempimenti” e i ristretti summit sostanziali (con deputati e vertici della assunta maggioranza e della finta opposizione) sul tema ”redistribuzioni".
Il congresso è momento ineludibile. Ci vuol poco a comprendere che l’unico risultato da ricercare domani è l’insediamento di una commissione per il congresso alla luce di nuovo tesseramento. Il congresso se si risolve in una conta è sterile. Se raccoglie e valorizza il punto di vista di sensibilità e competenze (certamente affini anche quando non omologhe) e se produce programma e progetto ci consente di recuperare autorevolezza.
Per non confondersi tra coloro che restano aggrappati o cercano poltrone senza qualità finiamola di ostentare tessere di partito e tessere di identità, altre storie o storie di diversità, piccinerie manieristiche o manie di grandezza.
Per il resto sono d’accordo. In particolare sono d’accordo nel registrare fenomeni – fuori stagione – di scongelamento. Questa chimica non è solo legata alla particolare attitudine di Basilio Ridolfo ma sembra piuttosto diffusa.
A Basilio Ridolfo rassegno l’ultima dedica. Caro Basilio, per evitare lo scongelamento ufficiale e l’ibernamento fattuale rifiuta ogni e qualsiasi incarico se la “reggenza” non ti e ci consente di misurarci – da adesso internamente e esternamente – su nodi che attendono il Partito Democratico, fra i quali:
1) Ponte di Messina; 2) Città metropolitana e liberi consorzi; 3) Area integrata dello Stretto; 4) Sostegno o contrasto a Accorinti; 5) Crescita economica e occupazione nei territori della Provincia in ottica di composizione del quadro strategico di sviluppo in Sicilia, nel Mezzogiorno e nel Mediterraneo.
AVANTI POPOLO UNITA’, VERITA’, SERIETA’, RESPOSANBILITA’.