GRAVISSIMA CRISI DELL’ECONOMIA BARCELLONESE E IL BLUFF DELLA ZONA FRANCA URBANA

Il Centro Studi “Nino Pino Balotta” denunzia lo stato di gravissima crisi attraversato dall’economia della nostra città. A monte di tale crisi stanno le politiche seguite da tutte le Amministrazioni che si sono succedute dal dopoguerra a oggi, con particolare riguardo a quelle a guida democristiana. E’ prevalsa la scelta di lasciar fare alle forze della speculazione, il che ha portato negli anni al sacco urbanistico che è sotto gli occhi di tutti e che sta alla base del dissesto del territorio, con le conseguenze che si sono viste in occasione delle alluvioni degli anni scorsi, dopo le quali non è stato a tutt’oggi messo in atto alcun significativo intervento riparatore. L’agricoltura praticamente non esiste più. L’industria non è mai nata. Il piccolo commercio, che ha da sempre caratterizzato l’economia barcellonese, è in stato di agonia, a causa della concentrazione dell’attività commerciale (supermercati, ipermercati e grandi centri commerciali esistenti e in progetto) e della diminuita capacità di spesa di gran parte della popolazione.
La legge istitutiva delle Zone Franche Urbane (ZFU), che doveva portare qualche sollievo alle piccole imprese e agli esercizi commerciali, operando anche a Barcellona Pozzo di Gotto, la si intende attuare in modo da recare scarsissimi vantaggi ai piccoli commercianti ed artigiani, cui pure è stata assegnata una somma che si aggira sui 15.000 euro a testa. Infatti sono escluse dall’esonero dei contributi (INPS ed altro) le aziende a conduzione personale e familiare, che non hanno dipendenti – e che poi sono la quasi totalità. Facciamo appello al Sindaco, ai consiglieri comunali, ai parlamentari della zona, ai sindacati di categoria, perché intervengano nelle opportune sedi per correggere questa stortura, che praticamente impedisce l’utilizzazione da parte degli interessati delle somme loro assegnate, se non in minima parte, costituendo i contributi da versare all’INPS il gravame più rilevante a cui molti non riescono più a far fronte. Moltissime infatti sono le aziende che accumulano debiti su debiti con gli istituti di previdenza. Occorre che la politica dia un segnale positivo sui veri e scottanti problemi che travagliano la collettività, se si vuole evitare il disastro che è dietro l’angolo.