Pil a -0,2%. Ci vogliono più o meno consumi interni?

Il Pil ancora in negativo per il secondo trimestre: -0,2%. Non decollano i consumi interni, dicono gli economisti. Allora bisognerebbe sollecitare i consumi, direbbe Lapalisse. Non la pensano così i deputati di Pd, FI, Ncd, Sel e Lega. Infatti, lo scorso 18 giugno è stato adottato, dalla commissione Attività Produttive, un testo di legge che limita la apertura facoltativa dei negozi e impone 12 chiusure obbligatorie per valorizzare festività nazionali, civili e religiose. Tali festività possono essere spostate ad altra data, segno che della valorizzazione non importa a nessuno. Quello che emerge, però, da questa votazione è che i deputati che soggiornano a Montecitorio non hanno contati con la realtà operante fuori dalle mura di Palazzo. Si sapeva che il Pil era negativo nel primo trimestre e si avvertiva che lo sarebbe stato nel secondo trimestre. Nonostante tutto ciò, i deputati in questione votano una proposta di legge che impedisce un ulteriore possibilità di consumi. Per inciso oggi non esiste l’obbligo di apertura dei negozi ma solo la facolta’. Dobbiamo insegnare ai deputati che la liberalizzazione degli orari dei negozi, la minore fiscalita’, la semplificazione burocratica, la modifica delle regole del mercato del lavoro, sono incentivi alla produzione e al consumo di beni e servizi? Sembra di si. Sollecitiamo, in attesa del voto definitivo della Camera, i presidenti Renzi e Boldrini a ricondurre sulla Terra i deputati astronauti.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc