RADIO ZANCA: è MEGLIO marciare CHE FARE

di Roberto Gugliotta

Lo dico a chiare lettere: vorrei tanto parlar bene della GIUNTA ACCORINTI, ma loro me lo rendono sempre più difficile. Ogni giorno una battaglia sbagliata. Ogni volta una recita noiosa. Ogni scusa è buona per far perdere di vista la realtà. Messina è allo stremo, perché senza finanziamenti, iniziative imprenditoriali serie, e loro giocano ai rivoluzionari da bar. Non va bene. Non è quello che serviva a noi cittadini. E’ solo fumo negli occhi: scarico dello scarico politico. Dodici mesi fa il male era la massoneria, a novembre la pace nel mondo, a gennaio i costi necessari per ripulire la città (Tares), oggi si sono inventati i Tir. E il lavoro? La riqualificazione urbana con i soldi degli investitori privati? Il turismo? Il commercio? La raccolta dei rifiuti? Nessuna risposta concreta. In marcia contro i Tir. Tutti insieme allegramente. Però li capisco. Li tengo pure in considerazione per un premio fuori concorso. Purtroppo il guaio è che sono andati a scuola a suo tempo tra lotte sessantottine e slogan. Il guaio è che ci sono rimasti. Purtroppo, nella società civile messinese, la rinomata Messinesità, non si insegna l’arte del riassunto, per imparare a individuare subito il nocciolo di un problema. Si pratica invece quell’istigazione a calpestare i diritti degli ultimi (per iscritto) che è il tema: con pistolotto iniziale e finale. Con tanto di marcia di sinistra memoria. Quant’era buona la politica di una volta; quant’è cattivo Francantonio Genovese; quant’è infame l’impresa; quant’è infida la voglia di verità. Sui Tir, le navi dei privati, il sindaco Accorinti ha sparato il suo pistolotto scritto e poi, non contento di ciò, ha sfidato il prefetto. Rammentandoci che fa tanto male lo scarico dei Tir, che è molto diffusa la puzza e che tutti dobbiamo mobilitarci contro. In questo modo il sindaco e la sua Giunta credono di mettersi dalla parte dei cittadini. Ma noi della comunità non abbiamo bisogno di predicozzi né di marce colorate. Neppure di foto ricordo che hanno invaso da qualche giorno Fb. Abbiamo bisogno di sapere con precisione quali sono i termini di un problema: per poterci coscientemente orientare, ed eventualmente mobilitare. Abbiamo bisogno di impegni seri per far ripartire l’economia, dando impulso alle imprese e speranze ai lavoratori. In una parola: riempire la pancia degli ultimi con fatti. Magari questo sarà sfuggito al sindaco, ma ai poveri no. La lucidità di mente è il nostro primo bisogno, in quasiasi crisi. Anche nel caso dei Tir, della navigazione nello Stretto, nei confronti della quale siamo incerti e drammaticamente divisi su un punto decisivo: ma i Tir sono il demonio o semplicemente una scusa per rinegoziare altri accordi con i Franza? L’ho detto. Ecco il vero punto di scontro: rimettersi al tavolo delle trattative per altre iniziative private. E di fatto nessuno ci svela la verità. Leggo di impegni in nome della comunità, di tutela della salute pubblica, di battaglia epocale (ma per favore, è solo fumo di scarico sulla verità). Tanto che il portavoce del SISTEMA in un suo intervento l’ha congedato così: abbiamo capito; ci vuole una grande mobilitazione dell’opinione pubblica, mentre manca –  ahimè – una adeguata risposta da parte delle istituzioni. E dagli con le istituzioni, con il prefetto, con il potere centrale romano. E che fa la classe politica?. La classe politica non può che scontentare metà di noi, decidendo in un modo o nell’altro. I tir servono per deviare il corso del quotidiano, per mascherare l’incapacità di una Amministrazione che, a distanza di dodici mesi, non ha saputo mettere mano alle tante emergenze cittadine. Lo si è visto chiaramente e drammaticamente nella questione Profughi con le opinioni sono divise esattamente a metà. E se per caso chiedete l’opinione ai consiglieri comunali è una sfida impossibile. Molti di loro non hanno la minima idea di ciò che accade, quasi vivessero altrove. Mi sarebbe piaciuto che qualche volta avessero interrotto i contendenti (GIUNTA ACCORINTI – TRAGHETTATORI) per dire una cosa intelligente, originale, seria. Proprio per far conoscere a tutti le idee chiare sull’oggetto della contesa. Ma così non è e allora in questo luglio che muore non ci resta che assistere incolpevoli all’ennesimo delitto consumato sulla pelle dei più deboli. Poveri noi, in che mani siamo…