COMMERCIALISTI, ANALISI SULLA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

Che il mercato del lavoro in Italia abbia bisogno di misure legislative urgenti per il rilancio del Paese, lo dimostrano le recenti novità legislative introdotte con la legge 78/2014, che rappresenta il primo intervento urgente sul Jobs Act, e la legge 66/2014 che ufficializza le «80euro in busta paga» annunciate dal primo ministro Matteo Renzi. Al di là degli aspetti tecnici, quali sono le novità introdotte che andranno a incidere nella vita dei lavoratori? Possono questi interventi rilanciare concretamente l’economia italiana? Le possibili risposte nelle ultime settimane sono al centro del dibattito pubblico e della cronaca politica, a cui i professionisti siciliani, dal proprio canto, intendono contribuire con un’analisi delle criticità da risolvere e delle opportunità da sfruttare. La città di Catania ha ospitato infatti un’importante giornata di studi organizzata dall’Ordine etneo dei Commercialisti (Odcec), in collaborazione con gli Ordini di Palermo, Messina, Siracusa, Gela e Barcellona Pozzo di Gotto. «L’attività di aggregazione professionale che stiamo promuovendo – ha spiegato il presidente dell’Odcec Ct Sebastiano Truglio – oggi più che mai dimostra la sua validità. Tematiche attuali, complesse e delicate come quelle del mercato del lavoro sono sviluppate più efficacemente se condivise da un bacino più ampio di professionisti. I sei Ordini siciliani presenti vantano all’attivo un nutrito numeri di colleghi referenti del Gruppo nazionale Area Lavoro. Un modello di sinergia forte e autorevole che ci consente di dialogare più da vicino con i vertici delle istituzioni». Tra i relatori dell’incontro anche il dirigente generale per l’Attività ispettiva presso il ministero del Lavoro Danilo Papa, e il componente del Centro Studi Attività ispettiva dello stesso ministero Temistocle Bussino. Quest’ultimo ha evidenziato come «il Jobs Act, eliminando alcuni vincoli burocratici in determinate tipologie di contratto lavorativo, intenda agevolare le imprese nei casi di assunzione».
«Semplificazione e razionalizzazione del sistema sono i principi cardine della riforma, come si legge tra le righe del testo normativo – ha affermato la presidente della Commissione Lavoro dell’Odcec Catania Lorena Raspanti – ma i primi interventi “straordinari e urgenti” emanati non presentano le attese semplificazioni. Un disegno più ampio d’interventi prospetta un nuovo e unitario Codice del lavoro, la cui realizzazione non può che essere il frutto di un necessario contributo da parte di tutte le forze sociali coinvolte. Governo, imprese, professionisti, e rappresentanti dei lavoratori: l’apporto di ciascuno è imprescindibile per un progetto di riforma di così grande portata e impatto sociale».
«Attualmente il diritto del lavoro conta migliaia di norme, a volte non coordinate tra loro e ridondanti – ha aggiunto il consigliere dell’Odcec Ct delegato all’Area Lavoro Marcello Murabito, che ha moderato l’incontro – il peso dei loro vincoli burocratici costituisce un ostacolo per gli investitori esteri. I nuovi provvedimenti quindi sono chiamati a essere semplificati nell’ottica di una lettura globalizzata. Auspichiamo un contatto trasparente tra lavoratori, soprattutto i giovani, e lavoro. Per altri versi, le leggi in sé non possono essere sufficienti a creare posti di lavoro ma vanno coniugate con politiche fattive di investimento, sia nel pubblico che nel privato. Queste sinergie possono innescare ripresa e crescita».
Alla giornata di studi sono intervenuti inoltre: Gianpiero Gogliettino, referente del Gruppo Odcec Area Lavoro dei rapporti con l’Aniv – Associazione professionale funzionari ispettivi pubblici, e il vicepresidente nazionale Aniv Giancarlo Sponchia. Infine, nell’ambito della tavola rotonda, i referenti delle Commissioni Lavoro degli Ordini intervenuti hanno ripreso alcuni aspetti critici delle tematiche trattate con approfondimenti su contratto a termine e apprendistato, che saranno oggetto di un documento di sintesi da proporre alle istituzioni e agli organi politici.