Radio Zanca: UN GRANDE GIOCO PER AMMINISTRATORI PICCOLI PICCOLI

Parole in codice, pettegolezzi, grandi guerre per piccole cariche, continui giochi al massacro. La politica messinese va avanti così da molto tempo e sembra non avere nessuna intenzione di smetterla. Paradossalmente si sta addirittura andando verso uno scontro Amministrazione – sindacati che paralizzerà i servizi offerti alla comunità. Eppure neppure sei mesi fa la città degli ultimi era in festa: il neo eletto sindaco Accorinti prometteva a chicchessia clamorosi colpi di scena, scenari che avrebbero rivoluzionato il modo di gestire Palazzo Zanca. Mai bugia fu così grossa, neppure sotto la cosiddetta Prima repubblica. Il fatto è che il sindaco scalzo, purtroppo, ha sempre più convinzioni molti personali su come debba essere gestita quella che è ormai una vera e propria recita a uso e consumo del Sistema/Lobby dello Stretto. E sono convinzioni che sempre meno riescono a salvaguardare l’efficienza e il buongusto del fragilissimo gigante chiamato Comune. Ma se l’affare- servizio mensa è un tragico incidente di percorso nel cuore di una guerra tra pallidi ultimi della classe, il modo con cui la Giunta dal basso continua a gestire l’organizzazione della macchina amministrativa è ormai a livelli di autolesionismo inaccettabili. Nè Accorinti, nè nessuno dei suoi fedelissimi ha ancora capito che qui non si tratta tanto di organizzare marce di protesta o feste in maschera, quanto ridare linfa e lavoro a una comunità affamata e piena di debiti. Preso dai suoi giochi di potere, dalla sua latitanza manageriale, dal suo bisogno di burocrazia esasperata, Accorinti sta giocando col fuoco esasperando i cittadini con logiche che fanno a pugni con la realtà quotidiana. Viene da sorridere pensando ai trecento e passa milioni di euro che formano il deficit di Palazzo Zanca: debiti reali per un primo cittadino virtuale!