Conferimento rifiuti a Motta Santa Anastasia: mentre si chiedono aiuti esterni

Nell’ennesimo periodo in cui la città "affoga" nell’immondizia e in cui i cittadini, paradossalmente, stante questa scellerata condizione ambientale, si sentono quasi sbeffeggiati visto che per questo capodanno si sono visti recapitare il "pacco regalo" della Tares, qualcosa non torna al consigliere comunale Libero Gioveni nel servizio di trasporto dei rifiuti solidi urbani, ed è per questo che vuole vederci chiaro! Sono già trascorsi esattamente 3 mesi da quando Messinambiente, dopo le porte chiusegli da Tirrenoambiente per il conferimento dei rifiuti a Mazzarrà Sant’Andrea, ha trovato come soluzione alternativa la discarica di Motta Santa Anastasia gestita dalla società "Oikos S.p.A.".

Senza voler entrare nel merito dei costi o dei risparmi legati rispettivamente sia alla maggiore distanza della discarica di Motta rispetto a quella di Mazzarrà sia al trattamento dell’umido che a Motta viene fatto e che quindi consente di risparmiare circa il 30% rispetto al peso totale dei rifiuti scaricati, ciò che salta all’occhio – secondo il consigliere – è un altro aspetto legato invece al servizio di trasporto.

Gioveni evidenzia il fatto che Messinambiente, per effettuare il conferimento dei rifiuti nel sito della provincia di Catania, si è affidata anche ai mezzi di una ditta esterna che si integrano con i suoi autocompattatori in dotazione.

Effettuando una prima indagine il consigliere ha potuto verificare che in totale, fra quelli della società di via Dogali e quelli esterni, dovrebbero essere meno di una decina i mezzi che fanno la spola ogni giorno con la discarica di Motta, ma tutto ciò assume dei contorni grotteschi e certamente tendenti allo spreco se si pensa che all’autoparco di via Salandra da quasi due mesi ci sono fermi e "immacolati" due grandi autocompattatori che Messinambiente ha acquistato sul mercato proprio per garantire meglio il servizio di trasporto dei rifiuti!

Gli interrogativi dell’esponente Udc, a questo punto, non possono che sorgere spontanei:

1. per quale motivo questi due grossi mezzi sono ancora fermi?
2. perché sono stati acquistati se già, come sembra, era nelle intenzioni della società affidarsi a terzi nel conferimento dei rifiuti in discarica?
3. quando avrà intenzione Messinambiente di utilizzarli?
4. a quanto ammonta il danno economico causato dal loro inutilizzo a beneficio dell’uso ai mezzi privati?

Gioveni auspica adesso un approfondimento della questione nella prima Commissione con delega ai rapporti con le società partecipate, alla presenza dell’assessore all’ambiente Ialacqua e al Commissario liquidatore di Messinambiente Di Maria, affinché si faccia luce sull’ennesima vicenda paradossale in tema di rifiuti.