SFRATTI: ATTO TERZO… IDENTICA SCENA

Il sindaco buono Accorinti e la sua giunta accusano di “ impazienza” le tre famiglie che insieme ai loro bambini hanno occupato l’ex scuola media P. Donato di Paradiso (Me). Ma andiamo con ordine: questa azione di dignità sociale matura all’indomani del fallimento della trattativa con Unione Inquilini, il sindacato che sta sostenendo la lotta dei senza-casa. La giunta comunale, oltre a non avere una politica di classe per gli sfrattati, ha disatteso anche le soluzioni temporane: come ad esempio l’assegnazione temporanea di edifici pubblici abbandonati, come la scuola di Paradiso per la quale c’era un impegno specifico del Comune che aveva assicurato alle famiglie l’assegnazione della scuola prima del periodo natalizio. Di requisizione di alloggi sfitti temporanei o non, la giunta De Cola- Accorinti non ne accenna minimamente, anzi… sembrerebbe che la linea adottata sulla politica della casa è lasciar fare al mercato…, ma di questo chiediamo smentita alla giunta “rivoluzionaria”. Intanto mentre centinaia di famiglie messinesi sono sotto sfratto, sotto sgombero e pignoramento, i circoli dominanti, tramite qualche loro organo di disinformazione, evocano la paura dell’esproprio proletario, della collettivizzazione della proprietà privata: si proprio così! La paura dell’azione diretta dei cittadini senza-tetto, che si riappropriano del loro diritto di vivere, di abitare… , si diffonde a Messina. E di queste inquietudini è pervaso il comunicato della giunta De Cola-Accorinti: i gruppi dominanti temono che a Messina il movimento per il diritto alla casa possa mettere in discussione i loro privilegi, i loro palazzi. Noi come Partito Comunista dei Lavoratori contribuiamo attivamente al diffondersi di queste paure di perdita dei privilegi dei palazzinari, che hanno devastato la nostra città, arricchendosi sulla pelle della povera gente e mettendo a rischio la sicurezza idrogeologica del nostro territorio. Pertanto come Pcl plaudiamo a quest’occupazione e sosteniamo attivamente il Movimento per il diritto alla Casa, che a nostro avviso deve continuare in queste azioni, che sono le uniche che smuovono una realtà stagnante come quella di Messina. Altresì avanziamo a tutto il movimento per la casa e ai soggetti politici e sindacali che l’appoggiano un obiettivo ancora più dirompente: l’esproprio e il controllo sociale da parte dei lavoratori della grande rendita immobiliare laica ed ecclesiastica, che a Messina (e non solo) è uno dei tratti distintivi del potere. Solo con il controllo sociale dell’edilizia da parte dei lavoratori è possibile porre fine alla dittatura del Profitto, che provoca continue sofferenze alle famiglie povere, solo con l’azione diretta dei proletari, dei disoccupati, dei precari, delle donne, dei giovani è possibile prefigurare un nuovo potere, che si basi sulla loro forza sociale organizzata!

Giacomo Di Leo, Vito Giunta, Angelo Franchina, Francesco Bitto, per il coordinamento provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori