Cantieri di servizio: manca ancora l’atto di giunta: a quando il loro avvio?

Il troppo storpia! Se si continua di questo passo, i cantieri di servizio tanto decantati da questa Amministrazione quasi come la "panacea di tutti i mali", rischiano di rivelarsi un "bluff"!

Il consigliere comunale Libero Gioveni stigmatizza gli spaventosi ritardi dell’amministrazione comunale nel concretizzare quanto forse troppo avventatamente annunciato nella conferenza stampa del 21 settembre scorso in merito all’avvio dei cantieri di servizio finanziati dal Governo regionale come contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale, purtroppo sempre più presenti nella nostra Regione.

Gli annunci si danno al momento opportuno – esordisce amareggiato Gioveni – specie quando si tocca la speranza di migliaia di disoccupati, circa 800 dei quali attendono di prendere una "boccata d’ossigeno" lavorando nei previsti 90 giorni del bando regionale a 800 euro al mese!

Da due mesi a questa parte – spiega il consigliere – si continua ad assistere a Palazzo Zanca al "viaggio della speranza", ossia all’andirivieni di cittadini che, dopo aver fatto un salto al centro regionale per l’impiego di via La Farina, chiedono di presentare l’istanza di partecipazione ai 26 progetti presentati dall’Amministrazione, ma giunti al palazzo continuano a ricevere la stessa risposta: "non è ancora il momento"!!!

L’unico passaggio certo in tutta questa vicenda – prosegue l’esponente Udc – è quello della presentazione dei 26 programmi di lavoro all’assessorato regionale alla famiglia, ma a differenza di altri Comuni della Provincia che hanno fatto già presentare le istanze, a Messina non vi è ancora assoluta certezza né dell’avvenuto finanziamento regionale dei poco più dei 2 milioni di euro (dei 50 totali) spettanti alla nostra città (certamente una miseria in proporzione), né soprattutto della delibera di giunta che dovrà stabilire sia la costituzione dell’Unità di Progetto che dovrà gestire tutte le attività, sia la misura della rendita catastale massima della propria abitazione principale da inserire nella domanda, superata la quale non si avrà diritto ad accedere ai cantieri.

• Perché, quindi, ancora questo immobilismo?
• Perché continuare ad alimentare facili speranze a chi vive purtroppo in questo momento nel dramma?
• Perché non si fa definitivamente e pubblicamente chiarezza sui tempi di presentazione delle istanze e conseguentemente su quelli dell’effettivo avvio dei cantieri?

Sono interrogativi che Gioveni pone legittimamente all’Amministrazione, sollecitandone non solo le immediate risposte, ma anche l’adozione urgente dei necessari atti propedeutici alla definitiva presentazione delle istanze.