Siamo stufi di scuse e perdoni

Giornata di scuse, ieri. Letta, con Barroso e Alfano le ha chieste a Lampedusa ai profughi morti in mare e maltrattati. Napolitano le aveva chieste il giorno prima per la inciviltà con cui l’Italia tratta i carcerati. La Chiesa, una domenica sì e l’altra pure, chiede addirittura perdono da anni per il comportamento tenuto nei 2000 anni precedenti contro ebrei, musulmani e protestanti (con rigida esclusione di pagani, catari e affini). Sempre il Vaticano, assieme agli stati colonialisti cattolici, implora il perdono degli eredi per lo sterminio, operato in nome di Dio e dei Re di Spagna e Portogallo di interi popoli centro e sud-americani. Seguendo l’esempio, gli Usa hanno chiesto scusa ai superstiti dei pellerossa (ma di restituire terre e ricchezze non se ne parla) e agli afro-americani. Addirittura i giapponesi, e questo suona incredibile, hanno chiesto quasi scusa per le violenze subite dalle migliaia di schiave del sesso cinesi e coreane durante la seconda guerra mondiale. Oltre, naturalmente, per le radiazioni di Fukushima. Insomma, negli ultimi decenni si è scatenata la corsa alle scuse e alle richieste di perdono. La Germania, sempre previdente, iniziò già nel 1946. La lista è praticamente infinita e si aggiorna secondo le convenienze del "politicamente corretto". Avevamo mai sentito affermare a un Papa di non essere "di destra" e che "le radici del popolo ebraico sono divine" ? Vuol dire che Dio, creatore del cielo e della terra, ha scelto un popolo "differente" dagli altri su questo pianeta? Varrà pure per l’universo? Si rende conto Francesco che neppure Himmler, via Hitler, si era spinto a tanto riguardo alla "supremazia della razza" ? Forse per questo il Vicario di Dio in terra, scartando la destra, si sarà collocato a sinistra o al centro ? O sarà divenuto (dimenticando Videla e generali argentini) grillino? Letta chiede scusa, anche a nome dell’Europa, ai naufraghi di Lampedusa. Vivi e morti. Tra le proteste vibranti dei lampedusani e quelle dei sopravvissuti al mare ma non ai "centri di accoglienza". Tutti abbandonati a se stessi in acqua e in terraferma. Grasso ha la bella idea di porre alle vittime del Vajont le scuse del governo italiano. Con 50 anni di ritardi e omissioni. Specie dei suoi adorati colleghi magistrati che prima non raccolsero le denunzie di chi avvertiva sulla pericolosità dell’opera e poi, in pratica, assolsero tutti gli imputati. Restando, assieme ai governanti del tempo, assolutamente impuniti. E Napolitano ? Scusa e indignazione per le condizioni di vita nelle carceri. Oltre la proposta di amnistia che a tanti appare sospetta. Ma il presidente ha 70 anni di vita politica alle spalle,anche ai vertici delle istituzioni. Cosa ha fatto ? E, per inciso, non poteva pure chiedere scusa anche a tutte le vittime di reati impuniti e vilipesi da norme e sentenze ballerine? Scrivendo mi rendo conto che, prendendola larga, non finirei piú di elencare pentimenti nazionali ed esteri. Con relative obiezioni e controindignazioni. Per ogni singolo caso occorrerebbero pagine e pagine sempre di chiacchere. Inutili, in fin dei conti. Le parole restano tali, chiunque le pronunci o scriva. Non costano nulla e lasciano il tempo che trovano. I fatti sono un’altra cosa. Se ci sono stati sono riscontrabili e non possono essere cambiati. Nel passato e nel presente. Futuro è un’altra cosa.

Grazie per l’attenzione
Vincenzo Mannello