Cercasi pacifisti veri. Astenersi perditempo

Dicono che il mondo sia sull’orlo del precipizio e che sia imminente una guerra planetaria senza precedenti. La situazione in Siria è ancora molto liquida e pare proprio che l’America non abbia nessuna intenzione di rinunciare all’opzione militare, così che il lavorio diplomatico di questi giorni è tutto teso a giustificare, agli occhi del mondo, la guerra che, costi quel che costi, s’intende scatenare contro un Paese allo stremo delle proprie forze. E’ infatti dichiarazione delle ultime ore quella del senatore americano John McCain, secondo il quale Vladimir Putin, leader che molto si sta spendendo per una soluzione al conflitto puramente diplomatica, è “amico dei tiranni e nemico degli oppressi”.
Insomma, la marcia verso la guerra continua seguendo la via diplomatica ed è una marcia che ricorda tanto il percorso che un decennio addietro portò alla guerra contro l’Iraq. Solo che allora furono in molti, e non solo il Papa, a opporsi al conflitto. Chi ricorda infatti la manifestazione per la pace contro la guerra in Iraq, manifestazione che il Corriere della Sera raccontò col titolo: "Siamo oltre tre milioni, è la più grande manifestazione pacifista mai avvenuta in Italia"? Le bandiere arcobaleno sventolavano dalle finestre di tutt’Italia, si trovavano dappertutto. Milioni di persone – dicevano – contro Bush che voleva fare la guerra a Saddam Hussein, dittatore iracheno che i gas chimici contro i curdi li usò davvero.
Oggi che ne è rimasta di quella battaglia che ha fatto la fortuna di molti, ricordiamo i vari Agnoletto, Casarini, Caruso; che ne è rimasta di una battaglia il cui simbolo, l’arcobaleno coi colori al contrario, è stato usato per chiedere agli elettori di farsi eleggere sindaco di Messina? Diciamolo chiaramente: non è rimasto nulla! E non basta una maglietta con su scritto “free Tibet” per fare di un uomo un pacifista! Non rimane nulla semplicemente perché le manifestazioni contro la guerra in Iraq erano tutta una faccenda ideologica mossa contro Bush, reo di essere repubblicano, di destra, conservatore, e – quel che è peggio – grande alleato di Berlusconi.
E adesso, caduta l’ideologia, cosa rimane dei pacifisti – o meglio dei pacifinti come ama chiamarli chi scrive – con la loro marcia Perugia – Assisi tutta intrisa di slogan contro gli Usa e Israele? Nulla! Sono evaporati, liquefatti, spariti e forse ha ragione chi dubita pure che siano mai esistiti. Nemmeno la vergognosa guerra mossa contro la Libia li ha risvegliati! Sorge allora un dubbio: non è che per caso ci sono guerre e guerre? Cioè: se la guerra la muove Bush è guerra, mentre se la guerra la scatena Obama, con l’appoggio dei Paesi guidati dalle sinistre, come l’Italia del compagno Napolitano, non è guerra?
Dinnanzi a tale ipocrisia e menzogna ideologica rimane una sola e assoluta certezza: l’unico Vero Pacifista e l’unico vero leader rimane Papa Francesco, capo dei Cattolici e della Chiesa Cattolica.
Nicola Curro’
nicola.curro@yahoo.it