RADIO ZANCA: LA POLITICA, LA CHIESA E GLI AFFARI

Non c’è bisogno di forzature per dire che la luna di miele tra il sindaco Accorinti e la base è finita. E non bisogna agitarsi più di tanto nel meravigliarsi: gli articoli di IMG Press durante la campagna elettorale dimostrano, una volta di più, che avevamo ragione. Ma non siamo oggi qui a volere premi: avremmo voluto essere smentiti con i fatti. Il problema è che Messina non è stata per nulla cambiata né è in corso una rivoluzione, semmai una restaurazione e una rinegoziazione di accordi già precedentemente sanciti. Questo odierno malessere, per come la vediamo Noi, misura gli umori dei poteri forti, Chiesa compresa. Dalle prime vicende maturate da quando è stato eletto Renato Accorinti si è capito che gli imprenditori messinesi sono preoccupati per la loro declinante competitività e non desiderano un vero conflitto col Sistema Accorinti, perché vorrebbe dire scontrarsi con altre entità. Sulla questione scottante dei rifiuti (debiti e tutto quello che gira attorno) in questi giorni l’establishment ha segnalato una singolare disponibilità che abbraccia anche l’opposizione: la ragione non va cercata solo nel do-ut-des del tengo famiglia. Per capire il clima di Palazzo Zanca bisogna guardare oltre, alla grande partita in cui si stanno giocando gli assetti del SISTEMA Messina. Di questa partita la Chiesa locale è diventata l’arbitro, il garante al tavolo delle trattative. E Accorinti? Lui gioca da solo. Hanno capito che è un grande vanesio, lo fanno esibire a comando, come sulla Vara di ferragosto. Lo mandano in campo quando ci sono le telecamere per fare bella figura: in effetti è più presentabile di molti di loro. Accorinti ha il piglio del rivoluzionario e la battuta del poeta maledetto. Ma è purtroppo per Noi, solo quello. Non è adatto a fare il sindaco né decidere per il bene di tutti. Oggi la lobby che ha sostenuto il sindaco durante la campagna elettorale è impegnata sì in politica ma non allo scopo di aiutare i cittadini partendo dal basso. Il vero obiettivo è di ridisegnare la geografia degli imprenditori (elezione del nuovo presidente di Confindustria compresa) di fronte alle sfide future. Ci sono tanti affari in vista che nemmeno immaginate cari messinesi… In questa fase, ricca di opportunità e di pericoli, tutti i poteri hanno qualcosa da chiedere o da negoziare: un futuro da garantirsi, spazi e nuovi affari da conquistare, avversari da tenere a bada. Ecco spiegato il motivo per il quale non ci piace un sindaco marchiato di slogan. Il Sistema ci va a nozze con queste cose. Ci va a nozze con la benedizione della Chiesa.