Testiamo i futuri onorevoli?

Ripresa dai 5Stelle di Grillo in parlamento la proposta di istituzione di un premio da collegare agli scontrini fiscali. Una (relativa) soddisfazione per il sottoscritto che il 27 febbraio 2012, sempre su La Sicilia, aveva lanciato l’idea di vincere online una cifra, piú o meno consistente, collegata alla emissione di ogni singolo scontrino fiscale. Iniziativa parlamentare che, magari realizzatasi indipendentemente dalla mia proposta (o meglio scrivere segnalazione, dato che me ne aveva parlato una terza persona) dimostra però come ciascuno di noi possa contribuire a essere propositivo e non soltanto critico. Così, sulla scia dell’entusiasmo (contenuto) suggerisco (imbeccato dal tizio di prima) al M5S una proposta da collegare al folto numero di leggi e norme sulla "ineleggibilità". Perché non introdurre dei test "d’ingresso" al Parlamento, obbligatori per tutti coloro che vengono inseriti nelle liste elettorali, sulla conoscenza di alcuni specifici argomenti? Ovvero, a esempio, storia d’Italia, geografia della penisola, conoscenza della grammatica, corretto uso della lingua, educazione civica, economia spicciola (costo della vita) e, possibilmente, infarinatura sui regolamenti parlamentari. Tutti elementi necessari ai futuri rappresentanti del popolo per ben comprendere dove ci si va a sedere e di cosa si parla e scrive con competenza quando si venga eletti. Senza limitazioni di titoli accademici né di studio e con massima sicurezza e trasparenza nella gestione dei test. Ovvero nessuna contaminazione con chi gestisce quelli degli ingressi all’università. Si intende che la prova per i candidati al parlamento europeo dovrebbe riguardare pure la storia, la geografia e la diversa composizione sociologica degli abitanti d’Europa. A volerla fare in grande si potrebbe estendere il meccanismo alle elezioni comunali e regionali, con opportuni adattamenti. Ritengo che, proprio mentre infuria la battaglia per una illustre "decadenza", sia il momento per migliorare la qualità dei prossimi governanti. Difatti, impedendo a chi non superasse il test la proclamazione di elezione, andrebbe in vigore dopo le prossime tornate elettorali e così non conterrebbe rischi letali di "retroattività". Resta inteso che il sottoscritto si reputa capace di rilanciare la proposta ma assolutamente incapace di partecipare alla eventuale selezione.
A ciascuno il suo.

Grazie per l’attenzione 
 

Vincenzo Mannello