EMILIO FRAGALE, E IL DOPO PRIMARIE

Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto. Credo sia stata diffusamente compresa la mia provocazione-proposta. Ho cercato, in un primo momento, di richiamare ad un sussulto di responsabilità invitando tutti ad una sintesi autorevole per fare vincere l’intera città. Ho provato, successivamente, di percorrere una strada alternativa alla "conta" tra fazioni. Tentativi esauriti nell’arco di dieci giorni senza pubblicità elettorale perché non contava mettere la faccia per ricavare immagine o utilità di ritorno ma cambiare (far cambiare) prospettiva. Continuo a ritenere che non si vince se non si convince. Io non ho convinto. Ne prendo atto. Mi interrogo sulla capacità di persuasione, emozione, ragione collettiva generata da questo "andazzo". In ogni caso, mi ritengo personalmente soddisfatto avendo ricevuto conferma di numerose testimonianze di competenze, sensibilità, professionalità di diversa estrazione, storia, area sociale e culturale che – con me e e come me – non intendono arrendersi ad un dilagante tornacontistico griogiore. Vi è uno "spazio" straordinario per chi coltiva ancora passione civica e sentimento per la "P"olitica. Messina dimostra anticorpi significativi e potenzialmente efficaci. Le elezioni – quelle vere – del 9 e 10 giugno consentiranno a tutti di "leggere" il dato odierno. Ai posteri l’ardua sentenza sul percorso e sul risultato delle "primarie". Oggi bisogna solo ammettere che stravince la organizzazione dei partiti (PD e UDC) su un campione – comunque – limitato. Ho "l’impressione" che la dimostrazione dei numeri non "impressioni" la maggioranza dei messinesi che non gradiscono che la indicazione del futuro sindaco passi da una immagine da caporalato di tanti voti e pochi consensi. Per quanto mi riguarda, continuerò assieme a tante persone positive e generose a lottare per una città migliore e una rappresentanza nelle Istituzioni qualificata.

Emilio Fragale