Papa: incoerenza mina credibilità Chiesa

"L’incoerenza dei fedeli e dei Pastori tra quello che dicono e quello che fanno, tra la parola e il modo di vivere mina la credibilità della Chiesa". Lo ha denunciato Papa Francesco nell’omelia pronunciata questa sera nella Basilica di San Paolo fuori le mura, dove si è recato questa sera per la prima volta dopo la sua elezione del 13 marzo scorso. Secondo Bergoglio, "chi ci ascolta e ci vede deve poter leggere nelle nostre azioni ciò che ascolta dalla nostra bocca e rendere gloria a Dio". Dobbiamo, ha scandito, "testimoniare Cristo con il dono di noi stessi, senza calcoli, a volte anche al prezzo della nostra vita". Con parole molto forti, il Pontefice ha quindi esortato tutti i credenti a interrogarsi sugli "idoli" che troppo spesso occupano nel nostro cuore il luogo che dovremmo riservare a Dio. L’invito del Papa argentino è dunque a "spogliarci dei tanti idoli piccoli o grandi che abbiamo e nei quali ci rifugiamo, nei quali cerchiamo e molte volte riponiamo la nostra sicurezza. Sono idoli – ha spiegato Francesco – che spesso teniamo ben nascosti". "Possono essere – ha elencato – l’ambizione, il carrierismo, il gusto del successo, il mettere al centro se stessi, la tendenza a prevalere sugli altri, la pretesa di essere gli unici padroni della nostra vita, qualche peccato a cui siamo legati, e molti altri". "Questa sera – ha confidato Francesco agli ecclesiastici e ai fedeli presenti nella Basilica di San Paolo – vorrei che una domanda risuonasse nel cuore di ciascuno di noi e che vi rispondessimo con sincerita’: ho pensato io a quale idolo nascosto ho nella mia vita, che mi impedisce di adorare il Signore?". "Adorare – ha ricordato – spogliarci dei nostri idoli anche quelli piu’ nascosti, e scegliere il Signore come centro, come via maestra della nostra vita". "Cari fratelli e sorelle, il Signore – ha concluso – ci chiama ogni giorno a seguirlo con coraggio e fedelta’; ci ha fatto il grande dono di sceglierci come suoi discepoli; ci invia ad annunciarlo con gioia come il Risorto, ma ci chiede di farlo con la parola e con la testimonianza della nostra vita, nella quotidianita’. Il Signore e’ l’unico, l’unico Dio della nostra vita e ci invita a spogliarci dei tanti idoli piccoli o grandi che abbiamo, e ad adorare Lui solo".