RADIO ZANCA: Calabrò, lo hanno eletto candidato

Le urne delle primarie di centrosinistra hanno indicato in Felice Calabrò il candidato della coalizione per la corsa a sindaco di Messina. Questo però non significa che Calabrò sia il migliore per rappresentare la voglia di riscatto di una comunità fin troppo derisa dal SISTEMA: la crisi della politica è una crisi di sistema! Oggi siamo qui a discutere se e quali lezioni possono venire da questo mini test considerando che al voto sono andati poco più di 12 mila elettori e che molti dei capi popolo la sfida hanno preferito guardarsela dal bar. Partendo dai numeri dobbiamo ragionare sulla possibilità o meno di vittoria finale di Calabrò: aver conquistato 4800 consensi non si traduce in un progetto elettorale, al di là di quello che scrivono i suoi amici che, di solito, sono quelli meno adatti a esprimere pareri. Il Pd con l’Udc può sbaragliare il campo nelle Amministrative ma la somma da sola non fa squadra, gruppo, unità. Se ci passate il paragone può capitare come nel calcio che si comprano tanti buoni atleti che però fatti giocare insieme non sono una squadra ma solo una accozzaglia di numeri freddi. Il cammino verso il risanamento di Palazzo Zanca e dunque verso il rilancio della città deve essere programmato in maniera diversa. L’investitura Calabrò, al di là della vittoria nel mini test, 12 mila votanti non sono la Comunità – nasce male e ha ragione a essere perplesso Emilio Fragale sull’esito finale della contesa. Non tanto per la forza del candidato ufficiale del Pdl Enzo Garofalo – vediamo più credibile come sfidante Gianfranco Scoglio – quanto per la spinta che riceveranno dalla piazza quei movimenti che hanno una credibilità nazionale: Grillini su tutti! Il SISTEMA/LOBBY DELLO STRETTO che ha dimostrato di non avere morale, sono un ottimo stimolo per ragionare sulle lezioni che si possono trarre dalle primarie, anche in vista di possibili scandali politico – economici che fanno tremare la classe dirigente degli ultimi anni di Palazzo Zanca. L’insieme di questi scandali è molto grave per una città che, uscita con le ossa rotte dal CASO MESSINA – VERMINAIO, aveva cercato di convincere tutti di avere gli anticorpi per debellare i vermi: mai verità fu così falsa! Purtroppo i mezzi d’informazione hanno avuto nella vicenda un ruolo decisivo, come sempre accade in una comunità monocorde! Lavorando sul campo e soprattutto avendo buona memoria su persone e cose abbiamo osservato il continuo deterioramento morale e operativo di questo SISTEMA che oggi fa di tutto per nascondere i propri scheletri. La crisi politico – economica di Messina è la logica conseguenza delle tante nefandezze perpetrate per soddisfare interessi strettamente personali. Se questa base non è a posto niente può essere a posto. Il Bilancio di un Comune non è altro che una sottile e diffusa rete di dati: se nelle pagine si mettono informazioni fasulle lo strumento economico trasmette informazioni fasulle sino alla fine e in tutte le sue componenti. Ecco perché nutriamo forti perplessità sulla strada intrapresa dalla politica locale. A cominciare dalle candidature di Felice Calabrò ed Enzo Garofalo: uomini del passato che non brillano di luce propria. La politica deve aspirare a far diventare Messina migliore, non a camuffare gli orrori.