RADIO ZANCA: non facciamo degli imbroglioni dei martiri di Messina

Il ritorno a casa degli emigranti della Messinesità in vista delle Amministrative conferma la tendenza al reincarico, tipica della società (in) civile di questa città. Una corsa contro il tempo per rimettersi in vetrina senza un briciolo di pudore, che insulta la dignità di tutti coloro che son rimasti a Messina, in trincea, per amore di questa gente. A volte i mostri ritornano. Purtroppo, quasi sempre ritornano a battere cassa. Naturalmente siamo tutti autorizzati a non prenderli sul serio né a salutarli per strada, ma soprattutto a non votarli se – malauguratamente – qualche sciocco li dovesse candidare, fosse anche il condominio più scalcinato. Se un cittadino conoscesse solo la loro storia che idea si farebbe della nostra cosiddetta società civile? Uno schifo, cioè una bella immagine realistica. Non hanno prodotto nulla se non le chiacchiere, non hanno lasciato nulla se non le macerie, non hanno speso mai un attimo della loro vita in favore degli ultimi se non per ricevere gloria e incarichi. Ma oggi ritornano a casa per riprendersi la scena dopo averla momentaneamente abbandonata. Ma non per questo sono autorizzati a rimettersi in sella, a ritagliarsi un posto al sole grazie alla Politica. L’elezione per votare il prossimo sindaco non può essere uno scambio di posti di lavoro. Non deve essere lo specchio che inganna, che abbellisce l’immagine riflessa. In queste festività abbiamo incontrato molti amici che ci hanno chiesto di fare qualche nome di possibili candidati – ovviamente ci hanno pure richiesto pareri su quelli che al momento passano per eroi. Ognuno ha il diritto ma anche il dovere di riflettere sullo stile di vita di chi si candida e di trarne poi le conclusioni che crede alla prossima tornata elettorale. Ma è strano che si regalino patenti di verginità senza essere davvero informati su usi e costumi. Però, è tipico dell’ipocrisia messinese: quando la società (in) civile non sa dove piazzare qualcuno, lo mette in lista. Lo promuove sindaco, assessore, capo di gabinetto. Se proprio è sfigato nel Cda dell’ATM. In ogni modo, le Amministrative sono il luogo di abboccamenti istruttivi: si incontrano tipi che ti ricollocano subito coi piedi per terra. Messina è questa, cari lettori, non fatevi illusioni.