Cittadini italiani o … cosa?

Pensiamo che l’atteggiamento nei riguardi della contribuzione alle casse di uno Stato sia il metro più appropriato a valutare il diritto alla qualifica di suo Cittadino; in altri termini, a valutare il suo "senso dello Stato", caratteristica che, per ben note ragioni storiche, ha fatto sempre difetto in noi Italiani. Forse può essere utile chiarire la questione, ricorrendo ad alcuni termini appropriati
che la nostra magnifica lingua mette a disposizione (ci scusiamo per le molte ovvietà in quanto segue, ovvietà che del resto troviamo anche in un dizionario).

Cittadino italiano. È colui che, non solamente rispetta le leggi del nostro Stato, ma che controlli, anche, che ciò venga fatto dalle persone con le quali entri in contatto. A esempio, nelle sue dichiarazioni dei redditi e in ogni tipo di transazione economica (fatture, scontrini fiscali, etc.).

Ladro. È colui che con consapevolezza deruba tutti i Cittadini italiani, non dichiarando, totalmente o parzialmente, propri redditi; a esempio, non emettendo fatture o non rilasciando scontrini fiscali.

Complice di furto. È colui che acquisisce beni o beneficia di prestazioni senza pretenderne documentazione o, addirittura, chiedendo che essa non venga rilasciata, dividendo l’illecito guadagno con l’altra parte.

Allocco. È il caso classico di colui (membro di una moltitudine) che non si mostra per nulla interessato a ritirare i dovuti scontrini fiscali. Trattasi di individuo veramente patetico, generalmete attento ai propri interessi, ma in quella occasione no. Perché? semplice, perché è un allocco!

Ebbene, pensiamo che nel programma del Partito Democratico la lotta contro l’evasione fiscale debba essere prioritaria, subito dopo la questione della "Riforma della Finanza", di cui si è detto nella precedente lettera aperta.

Cordialmente,

Alberto Acquaro