RADIO ZANCA: LA FEDE POLITICA OGGI SI RITROVA NEL BILANCIO

La fedeltà degli alleati di questi tempi non gode di ottima reputazione. Al Comune di Messina si guarda con sospetto anche il consigliere ossequente e la vicina di banco che abita nello stesso “palazzo”. Eppure i vicini possono essere un’ottima soluzione per i problemi di stabilità. Sono mesi che tiene banco questa patata bollente del Bilancio. Parlano tutti meno l’ex assessore Orazio Miloro che in fin dei conti questo capitolo economico ha prodotto… per carità non da solo, se pioggia sarà è giusto che si bagnino tutti. Questa storia dei debiti di Palazzo Zanca è davvero esplosiva: troppe balle, troppa fuffa. A leggere le cronache odierne lo sapevano tutti che i conti non tornavano ma per il bene Comune hanno preferito far finta di nulla. Pensate: il Palazzo in galera!, in una città dove il vero delinquente è trattato come una rarità. I processi si fanno nei salotti e le sentenze nei corridoi, perciò suggeriamo di raccogliere subito quei 200 milioni di euro e rimandarli al ragioniere generale così da far alleggerire i pensieri di Miloro: la crisi del Comune ha dirottato su un binario morto la sua candidatura a sindaco. E tuttavia, mentre formalmente è ancora in corso la consultazione degli addetti ai lavori su questo documento propedeutico per salvare Messina dalla bancarotta, la compagnia di giro dell’ex sindaco Peppino Buzzanca, ci riprova. Zitti zitti si riorganizzano tra una comparsata e l’altra. Con quella tracotanza che li contraddistingue girano per le strade come se nulla fosse da imputare a loro: Debiti? Atm? Servizi Sociali? Rifiuti? No comment! Ed è sempre così che si fa rotta verso le poltrone offerte dalla politica, offrendo una versione diversa da quella reale e senza perdersi nei meandri dei conteggi: altro che mediocri amministratori, loro sono le vittime di una sfortunata combinazione di catastrofi mondiali. Sulle loro spalle c’è il fardello della città tutta. Perché tutta la politica ha la coscienza sporca nei confronti del Comune di Messina. Per ribattere agli orrori nel Bilancio hanno scavato un pozzo senza fondo e lo hanno riempito di tante di quelle voci di spesa che il solo elencarle fa venire il mal di testa al povero ragioniere. E’ così il commissario Luigi Croce ha capito come vanno le cose tra queste stanze, la conta non gli sembra per niente giusta, e chi potrebbe dargli torto?, i grossi mascalzoni vanno in Paradiso e fanno quello che vogliono e i poveri cristi finiscono in galera. Per colpa di tutto questo male amministrare, oggi la città paga, anche se, come dice qualcuno: il meglio deve ancora venire… a galla. A Palazzo Zanca va in scena il rigore da ballerino e le risate del rito peloritano.