Emergenza senzatetto: a quando l’individuazione di un dormitorio pubblico?

Il freddo rigido che ormai a breve giungerà anche nella nostra città, ripropone l’annosa ed irrisolta questione dei senzatetto e clochard in città, per il cui vitale e imprescindibile ricovero notturno l’ex amministrazione comunale non ha mai dimostrato di avere un concreto interesse, nonostante in passato non siano mancate le occasioni dettate anche dal verificarsi di tristi episodi di morte (si ricordano ancora, infatti, i casi dei due poveretti trovati morti a piazza Cairoli e all’interno della Galleria “Vittorio Emanale” e, in ultimo, il 2 gennaio scorso, la donna brasiliana trovata senza vita a San Raineri).

In più occasioni, per esempio, il consigliere della terza Circoscrizione Libero Gioveni aveva proposto a Palazzo Zanca di destinare i locali dell’ex macello comunale di via Santa Cecilia a dormitorio pubblico per i “senza fissa dimora”, ma una volta inserita la grande struttura nel piano di alienazione degli immobili comunali (che per altro non ha mai dato i frutti sperati), questa ipotesi, seppur ritenuta valida quanto meno nelle intenzioni, non ebbe poi alcun seguito.

Eppure sono tante, troppe le persone bisognose che dovrebbero essere assistite e curate e, certamente, il freddo dei prossimi giorni che accompagnerà le notti di chi utilizza un cartone come lenzuolo, renderà questo stato di bisogno ancor più drammatico; finora, però, in soccorso di questa gente sono intervenuti soltanto enti assistenziali, associazioni di volontariato e in passato anche i padri rogazionisti che hanno creato per loro diversi posti letto.

Palazzo Zanca invece non è ancora riuscito in quello in cui molte città italiane hanno invece puntato: attrezzarsi di strutture trasformati in dormitori comunali, proprio con l’intento di fornire assistenza a tanti ESSERI UMANI sfortunati!

Gioveni si dice convinto che le strutture (anche vetuste) non mancherebbero, ma occorre mettere in campo, oltre che una chiara volontà politica e un grande spirito di solidarietà, anche una sinergia tra enti.

Ecco perché il consigliere, invita tutte le Circoscrizioni cittadine a concertare con le varie espressioni territoriali della Caritas diocesana degli incontri attraverso cui poter individuare siti o strutture, anche malmesse o inutilizzate (in particolare scuole in disuso) che possano essere destinate a dormitori pubblici per i tanti emarginati e senzatetto presenti in città, per poi presentarne l’elenco all’attenzione del Commissario Luigi Croce per una più approfondita valutazione e fattibilità.