“Salva Colline” & DOMENICO GUERRERA

Il sottoscritto Domenico Guerrera, Consigliere Comunale appartenente al gruppo UDC, premesso:
– Che non deliberazione n°15/C approvata il 23/02/2012 avente per oggetto “Variante parziale alle Norme di attuazione per il miglioramento delle condizioni di sicurezza del territorio comunale”, denominata “Salva Colline”, non si è riusciti nell’intento di salvaguardare il territorio, prova ne sono le delibere transitate successivamente in Consiglio Comunale aventi per oggetto lottizzazioni e Piani Quadro, anche in zone dove massicciamente si è intervenuti con espansioni edilizie incontrollate, vedi S. Licandro.

– Che successivamente è stata approvata la delibera concernente “Linee Guida per l’Approvazione del Nuovo P.R.G. della Città” dove tra l’altro, obbiettivo delle Linee Guida era limitare la crescita edilizia (volume zero) considerando che l’attuale strumento urbanistico è stato sovradimensionato, prevedendo un incremento demografico fino a circa 300.000 abitanti, quando l’ultimo censimento indica in 247.000 gli abitanti della città.

– Che la delibera, non ha prodotto alcun effetto e, sarà la prossima Amministrazione, considerando che l’attuale è giunta al capolinea, con un bilancio consuntivo per nulla soddisfacente, a parte i buoni propositi per la salvaguardia del territorio; a dover regolare la materia;

– Che è all’ ordine del giorno del Consiglio Comunale, la proposta di deliberazione n°62 del 25/07/2012, avente per oggetto l’abbattimento totale o parziale degli indici di edificabilità delle zone a bassa suscettibilità edificatoria, Facoltà di rinuncia /trasferimento dei volumi edificabili. Misure di salvaguardia ambientale. Integrazioni al regolamento edilizio; denominata dalla stampa l’ennesima “Salva Colline” esitata dall’apposita Commissione Urbanistica, con parere negativo (tre astensioni, di cui quella del sottoscritto, di prassi, essendo nella qualità di Presidente super-partes), espone quanto segue.

Il contenuto della delibera, il cui fine di rendere inedificabili le aree a rischio idrogeologico o limitare ulteriore consumo del suolo, è condivisibile, anche per i motivi espressi nella premessa (mancato aumento demografico), ma appare chiaro che così come recita testualmente la delibera «prevedere per i proprietari dei terreni interessati alla riduzione o all’abbattimento degli indici di edificabilità, la facoltà di rinunciare o trasferire o modificare i volumi realizzabili, ai sensi della vigente legislazione in materia, con atto pubblico o scrittura privata autenticata da Notai, da trascriversi nei Registri Immobiliari», che è facoltà dei proprietari rinunciare alle volumetrie.

L’indice edificatorio, secondo la proposta di delibera, doveva essere lo stesso assegnato alle zone “E1 agricola” mc/mq 0,03, omettendo nella delibera che in zone “E1 agricola” è previsto un ulteriore superficie edificabile corrispondente al 1% della superficie del fondo agricolo da adibire alla conduzione del fondo e che gli interventi sfuggono al controllo del Consiglio Comunale, potendo le aree essere edificate con semplice C.E.

La delibera prevede, sic et simpliciter, che l’utilizzo dei volumi acquistati o trasferiti o destinati dai titolari all’istituendo registro dei volumi, affinchè siano utilizzati nel redigendo Piano integrato di recupero urbano delle zone ex ZIR e ex ZIS, attraverso piano attuativi da redigersi sulla base di quanto previsto dalle N.T.A., con predisposizione a cura del Dip.to Pianificazione Urbanistica, di uno specifico registro dei volumi.

In considerazione della diversa rendita di posizione e del diverso valore economico, l’utilizzo dei volumi nelle zone ex ZIR o ZIS, da regolarsi nei piani attuativi di cui si è detto sopra, sarà tale per cui l’utilizzo dei volumi risultanti dal registro Comunale nelle suddette zone sarà ridotto nella misura di un mezzo (½), mentre l’altra metà dei volumi sarà destinata dall’Amministrazione ai proprietari degli immobili ricadenti nelle zone ex ZIR o ZIS che accoglieranno tali volumi, mediante l’applicazione del diritto di superficie, disciplinato nel redigendo PIRU.

Che i volumi, ove non oggetto di utilizzo del Piano integrato delle zone ex ZIR o ZIS, costituiranno oggetto di perequazione, compensazione e/o incentivazione urbanistica nel redigendo nuovo Piano regolatore Generale, giusta direttive generali adottate dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 37/C del 16/05/2012.

Esposto quanto sopra, e a prescindere che è facoltà la rinuncia/trasferimento dei volumi edificabili da parte dei proprietari dei terreni, che non possono essere obbligati a scelte diverse dalle previsioni dello scellerato strumento urbanistico vigente, (Bordonaro Sivirga – STU andata e ritorno di volume docet), appare chiaro che è una delibera che come le precedenti richiamate in premessa, non sortirà alcun effetto concreto per la tutela del territorio, non rappresentando variante al P.R.G. vigente, per non aver consumato i passaggi obbligatori dettate da precise Leggi Regionali e Nazionali, né a parere dello scrivente risulta di facile lettura contribuendo a creare ulteriore confusione da sommare a quella già esistente. Viene demandato al Dip:to Pianificazione Urbanistica la predisposizione di uno specifico registro dei volumi, pur sapendo la carenza cronica di personale, che non è riuscita in dieci anni a predisporre i Piani Particolareggiati dei Centri Storici e la correzione delle decine errori materiali del vigente P.R.G, senza contare che attualmente è priva di Dirigente, né si è pensato di prevedere le opportune posizioni organizzative per il personale che con grandi sacrifici riesce a mandare avanti la “baracca.” Non vi è dubbio che la materia Urbanistica è complessa e che negli ultimi anni si è fatto solo danno al territorio, ma ho sempre rimproverato questa Amministrazione per non aver dotato la città di un nuovo P.R.G. più rispondente alla tutela del territorio.
Senza girare attorno al problema e, senza entrare a “gamba tesa” sugli operatori del settore edile, per la tutela del territorio e per frenare lo scempio edilizio che si sta consumando a scapito del fragile suolo comunale, è importante sostituire il “machete” che attualmente si sta adoperando, vibrando colpi alla cieca, ingenerando confusione, con un moderno sistema “laser” affidando in tempi brevi a professionisti di provata capacità in ambito di Pianificazione Urbanistica, non presente nell’attuale Amministrazione Comunale, lo studio e la redazione di un nuovo strumento urbanistico, che dopo l’approvazione da parte del C.C., determina l’adozione delle norme di salvaguardia, con l’applicazione delle norme più restrittive tra il P.R.G. vigente e quello adottato, in attesa dell’approvazione definitiva da parte dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente.
Non è l’approvazione o la bocciatura dell’ennesima e inefficace delibera “salva colline” dal contenuto aleatorio per l’Amministrazione, che spiana la strada ad “altri interessi”, non è scontro tra UDC e PdL ma scontro tra chi ha sempre indicato la strada maestra per raggiungere l’obiettivo e, chi sta percorrendo una strada tortuosa,(che stando alle ultime notizie si è interrotta), perdendo di vista il traguardo finale che resta la tutela del territorio.
Hanno fatto vincere gli “altri interessi”:
– chi per lesa maestà ha fatto ritirare le Linee Guida nel lontano Ottobre 2009, per poi disinteressarsi completamento di Urbanistica, non percependo il danno che sta subendo la città;

– chi non ha avuto il coraggio di imporre le proprie idee nei tempi giusti;
– chi non ha saputo potenziare il Dipartimento Politiche del Territorio con tecnici esperti in materia, anche previa formazione attraverso corsi interni, con la conseguenza che nessuna Concessione Edilizia viene rilasciata nei termini stabiliti dall’art. 2 della L,R.17/94 e successive, per cui si maturando il silenzio-assenzo, si iniziano i lavori senza l’esame del progetto.