DAL PIANO STRATEGICO AL PATTO PER LO SVILUPPO DI MESSINA

L’assessore allo sviluppo economico del Comune di Messina, Gianfranco Scoglio, intervenendo al Palacultura, a conclusione dell’ultimo incontro nell’ambito di "Messina 2020: dal Piano Strategico al Patto per lo Sviluppo della Città", ha evidenziato che: “la città di Messina sin dal 1970 ha subito pesanti condizionamenti in merito alle proprie scelte urbanistiche ed al modello di sviluppo economico determinate anche dalla possibile realizzazione del collegamento stabile dello Stretto. La previsione nei programmi Europei, Nazionali e Regionali dell’infrastruttura quale nodale per la rete trasportistica del corridoio Berlino – Palermo e il lungo lasso di tempo intercorso per la progettazione ed il finanziamento dell’opera ha di fatto paralizzato – egli ha detto- ogni forma di investimento nell’ammodernamento del sistema trasportistico ferroviario, della logistica e della distribuzione delle merci della città e in generale della Sicilia verso i Paesi del mediterraneo. Si è così assistito al progressivo indebolimento del tessuto cittadino produttivo di eccellenza (cantieristica, trasformazioni agroalimentari, commercio) che in assenza di collegamenti veloci ed a causa dell’eccessivo costo determinato dalla mancanza di infrastrutture di supporto, ha comportato la de-localizzazione delle imprese manifatturiere. Analogamente è avvenuto con i collegamenti ferroviari, sia nel settore del trasporto delle persone che delle merci, con la progressiva dismissione delle reti di collegamento tra l’isola ed il continente e con conseguente chiusura o depotenziamento di strutture produttive quali le Officine Grandi Riparazioni e nell’indotto, con particolare riferimento ai servizi ferroviari creando, con ciò, gravi problemi occupazionali per il territorio. Siffatte problematiche sono state certamente aggravate da politiche che negli anni hanno considerato il pubblico impiego come unica risposta utile al problema occupazionale, a prescindere dall’effettivo fabbisogno degli enti pubblici, determinando costi oggi non più sostenibili anche in relazione alle tipologie del servizio offerto ed ai processi di liberalizzazione dei servizi pubblici locali che la Comunità Europea impone agli Stati membri. In relazione alle superiori problematiche ed ai modelli europei vigenti, questa amministrazione ha tentato di individuare alcune delle strategie di sviluppo sociale ed economico coerenti con la realizzazione del collegamento stabile dello Stretto, infrastruttura essenziale per la modernizzazione del Paese e per le reti di intermodalità dei trasporti tra l’Europa ed i Paesi del Mediterraneo, ma al tempo stesso indipendenti e temporalmente distinti dall’infrastruttura, che possono realizzare un integrazione interna tra le città metropolitane di Palermo e Catania con la Regione Calabria. In tale ottica, il Comune consapevole che nessuna città può vivere solo del proprio presente e che senza un obiettivo strategico di medio lungo termine non è possibile creare sviluppo. si è dotato coerentemente con gli indirizzi della C.E. del Piano Strategico Messina 2020 alla cui formulazione hanno partecipato con specifici workshop tematici le Istituzioni cittadine e i rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative. Tale strumento rappresenta un elemento imprescindibile per poter comprendere in un arco temporale medio breve le possibili direttrici cui ispirare una politica condivisa per lo sviluppo del territorio. Il Piano da un lato costituisce la sintesi dei programmi attivati dal Comune con il patrocino della Regione Sicilia e del Ministero delle Infrastrutture (Programma Innovativo in ambito Urbano Porti e Stazioni P.I.A.U., Programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile P.R.U.S..S.T, Programma Territori snodo, Zona Franca Urbana) e dall’altro definisce puntualmente gli assi, le azioni ed il metodo per il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione e per l’attivazione del partenariato pubblico – privato. Direttrice comune dei superiori programmi è quella della rifunzionalizzazione delle aree del demanio marittimo e del parco ferroviario cittadino non utilizzato con la previsione di nuove centralità quali: 1) Il sistema portuale e lo sviluppo urbano: Il nuovo porto commerciale, la piattaforma distributiva e la via Marina – Azioni Completamento del nuovo porto commerciale di Tremestieri con annessa logistica avanzata nel settore dell’agroalimentare e della distribuzione commerciale e delle aree artigianali ed industriali con processi di delocalizzazione d’impresa dalla zona della Cittadella; Centro direzionale turistico con annesso Polo Tecnologico diffuso sul territorio (nei settori delle energie rinnovabili, della cantieristica, della bioarchitettura e della protezione del territorio) e servizi alla persona. 2) Il sistema turistico – Il porto antico, il recupero del parco ferroviario e la ricucitura con il P.R.P; Il Piano particolareggiato Capo Peloro e la rigenerazione delle aree demaniali Mortelle –Tono; Il recupero e la valorizzazione dei beni culturali – Azioni: Portualità turistica; Valorizzazione beni culturali ed ambientali; Valorizzazione water front capo Peloro – Mortelle – Tono. 3) Formazione ed innovazione tecnologica – Azioni: Realizzazione di un polo tecnologico diffuso nei settori della Green Economy, Cantieristica, nuove tecniche costruttive, biologia marina, biologico ed agroalimentare con laboratori diffusi sul territorio. E’ intuitivo che le scelte strategiche ed infrastrutturali, definite con il partenariato e con il territorio possono essere concretamente attuate, ove condivise dalla Regione e dal Governo Nazionale, che ne hanno patrocinato e finanziato i relativi programmi, attraverso intese istituzionali di Governo che ne individuino puntualmente gli strumenti concertativi e le fonti dei necessari co-finanziamenti e/o regimi di aiuto a valere sulle risorse del Piano Operativo Nazionale e Regionale di attuazione del F.E.R.S. e nell’ambito del Fondo per le Aree Svantaggiate. La complessità delle trasformazioni territoriali proposte necessitano, -ha concluso Scoglio- per la loro concreta attuazione, la realizzazione di un Sistema Messina costituito dalle Istituzioni e dalla rete del partenariato privato. Per tale motivo il tema che URBANLAB, oggi, intende promuovere è quello relativo all’individuazione di uno strumento che possa effettivamente realizzare tale sistema proponendo il modello del Patto Territoriale per lo Sviluppo”.