NO A POLITICA DA FALLIMENTO IN CLIMA DA SFASCIO

“Lo avevamo detto ma non ci consola”. Così Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, a proposito della grave crisi finanziaria in cui la Regione versa, con stipendi e pensioni a rischio e, in alcune sedi, col razionamento delle risorse persino per le pulizie. “Avevamo avvertito che la Regione, nel giro di qualche settimana, non avrebbe avuto più liquidità per la sussistenza”, ha sostenuto stamani il segretario intervenendo a Marsala al consiglio generale della federazione dell’agroalimentare (Fai). Bernava ha ricordato la denuncia dei 700 delegati Cisl che a Messina, il 14 giugno, parlarono di “Sicilia da pronuncia di fallimento”, e ha sostenuto che il tallone d’Achille dell’Isola è “la politica, che ignora la drammaticità della crisi” in un contesto in cui l’indebitamento della Regione tocca quota 5,3 miliardi, quello degli enti locali 7 miliardi, gli investimenti industriali vanno a picco (-8%) e il 36% dei giovani non studia né lavora. Eppure, ha rimarcato Bernava, “la politica del fallimento non va in vacanza”. Anzi, “è viva e pretende ancora di occupare ogni spazio politico-amministrativo”. La Cisl ritiene “insopportabile moralmente e insostenibile economicamente il triste spettacolo, per settimane, di scorribande nel territorio di eserciti di spacciatori di bugie e false promesse elettorali”. “Incalzeremo la politica tenendo alta la pressione sociale in ogni provincia – ha ripetuto il sindacalista – per evitare un clima elettorale da sfascio, farcito di spese folli e dominato da mancanza di volontà, sensibilità, competenze e confronto sociale”. Perché semmai la Regione, ha affermato il segretario, avrebbe bisogno, per i prossimi anni, di un “governo della crisi capace di scelte coraggiose in termini di politiche per lo sviluppo ed espressione di responsabilità inedite da parte della politica”. Ma un tale governo, ha sottolineato, non potrà nascere da “schemi vuoti, preconfezionati, calati dall’alto da partiti e oligarchie politiche”.
Proteste ma anche proposte. Il numero uno Cisl ha annunciato un Manifesto per la buona politica che il sindacato sta mettendo a punto con l’intento di “costringere chi si candida ad affrontare la crisi”. Il Manifesto indicherà azioni e priorità in tema di attrazione di investimenti, risanamento del debito, riorganizzazione dei sistemi locali. Ancora, politiche attive per la crescita e l’occupazione, accelerazione della spesa, infrastrutture, taglio dei costi della politica e della pubblica amministrazione, legalità.