E dei “vecchi” over 45-50 chi se ne frega!

Egregio Direttore,

sono un po’ duro di comprendonio, ma forse ho capito il perché di certe scelte! Bisogna assolutamente dare lavoro ai giovani, pensano i nostri governanti, altrimenti faranno la RIVOLUZIONE! Questo temono, dopo che hanno lasciato – per convenienza propria e di certi ristretti settori sociali a loro legati – esportare il lavoro nei paesi “emergenti” dove la manodopera costa infinitamente meno (infatti, se notate, di questo problema “essenziale” non amano parlare, lo danno per scontato, lo accettano come se fosse cosa “normale”), fregandosene dell’Italia e della inevitabile “crisi” economica e occupazionale che ne sarebbe derivata. Tanto a loro della crisi non gliene frega più di tanto, non ne devono sopportare le conseguenze, che ribaltano con nuove tasse e balzelli sui ceti sociali più deboli, e continuano a mantenersi nel lusso a spese dei ceti medio-bassi che vivono onestamente del proprio lavoro (almeno fin quando ci sarà).
E dei “vecchi”, over 45-50, chi se ne frega! Il loro “pensiero dominante” è far entrare nel “mercato” del lavoro i giovani, di cui hanno, giustamente, paura (“mobilità in entrata”) e far uscire i vecchi, che anche costano di più (“mobilità in uscita”). Per questo insistono, le due cose non possono e non devono essere disgiunte. Tanto, pensano, i vecchi non faranno mai la rivoluzione! Si accontentano di poco, si arrangeranno con qualche soldo che hanno messo da parte, con qualche lavoretto sporadico, o nella peggiore delle ipotesi andranno a rubare!
Questo credo di aver capito frulli nelle loro menti eccelse, questa l’ottica da cui vedono qualsiasi problema, altro che il “bene comune” e la salvezza dell’Italia! L’importante è non avere contrari i giovani, far loro credere che quel che fanno lo fanno per loro, e contemporaneamente continuare a beneficiare quelle categorie sociali (come i dipendenti pubblici, notoriamente legati a questo o a quel partito) sulla cui fedeltà potranno sempre contare. Avanti così, avanti tutta! La (tragi)commedia continua, il teatrino della politica continua a darci spettacolo!

Giovanni Dotti