RICERCATORI, ZANZARA TIGRE ARRIVA PRIMA. DITELO ALL’ATO 3

Stagione nera per Messina, superata nella qualità di vita da molti piccoli Comuni, ma, soprattutto, ripetutamente battuta nei suoi show politici dalla realtà che ogni volta dimostra l’esatto contrario dei comizi televisivi. Sconfitta secca e netto distanziamento poi per quanto riguarda il verde cittadino o la lotta alla terribile Zanzara tigre che causa non pochi problemi di salute ai cittadini dello Stretto. E mentre Messina soffre c’è chi come Rovereto si attrezza per far meglio. Si apprende, infatti, che le temperature più alte della media registrate nella prima metà di marzo hanno favorito la schiusa delle uova della zanzara tigre. La segnalazione arriva dai ricercatori del Museo civico di Rovereto, che hanno compiuto questa osservazione in alcuni punti della città. La zona è infatti tra quelle del Trentino dove la presenza di questo tipo d’insetto è più vistosa, quindi maggiori sono anche il monitoraggio e la prevenzione. E’ anche possibile, secondo quanto fanno sapere ancora dal Museo, che un buon numero di uova abbia potuto sopravvivere all’inverno, che è stato infatti mite e scarsamente piovoso. Se da una parte quindi il Comune di Rovereto si è attivato come sempre per la manutenzione di tombini e caditoie, i cittadini sono invitati a fare la propria parte, evitando di lasciare acqua stagnante nei sottovasi, svuotandola ogni 5-7 giorni sul terreno e non nei tombini, ma anche acquistando le pastiglie per il trattamento larvicida. Utile anche spruzzare comuni insetticidi nei tombini una volta alla settimana. I pesci rossi sono un naturale rimedio per fontane e vasche. Siepi e depositi di pneumatici sono luoghi da tenere sotto controllo. Nei cimiteri viene consigliata attenzione nel cambiare spesso l’acqua, introducendo nei vasi dei fili di rame. Consigli magari utili anche per i messinesi visto che da Palazzo Zanca nessuno arriva in soccorso. E non sappiamo se davvero ci abbiano provato.