COSE DA PAZZI: PER L’AMAM L’EMERGENZA è FINITA. PER L’ATENEO NO!

Attenti, salvare Messina dalle emergenze è più difficile che salvare dal fallimento le banche. L’ultima perla cittadina è l’allarme idrico causato da un guasto dopo la rottura della condotta. Emergenza che pare abbia mandato in tilt pure i cervelli pensanti di questa martoriata città. Comunicati alla mano i Palazzi istituzionali infatti fanno a gara per mettere fuori gioco la pazienza dei cittadini. Parola d’ordine: tranquilli nulla è come sembra, ma molto peggio. Più che fare chiarezza sembrano voler alimentare la confusione come dimostrano le dichiarazioni del direttore dell’Amam poi smentite dall’ufficio stampa dell’Ateneo. “I lavori per mettere a posto la condotta a Fiumefreddo dovrebbero concludersi entro la serata e poi l’acqua dovrebbe raggiungere tutte le case”. A dirlo è Luigi La Rosa, direttore dell’Amam di Messina. Tutto a posto? Per nulla. A smentire l’Amam arriva come anticipato l’Università che attraverso il suo sito annuncia: “questa Amministrazione ha appreso da fonte ufficiale che la carenza idrica in città persisterà fino al pomeriggio di domani. Si reiterano, pertanto i provvedimenti già adottati per la giornata odierna che i responsabili di ciascuna struttura dovranno garantire i servizi essenziali e di emergenza assicurando la presenza del personale nel caso in cui lo ritengano necessario”. Il dibattito apertosi lascia interdetti: la città da sabato è senz’acqua e i cittadini stanno vivendo notevoli disagi. Sei autobotti dell’autoparco municipale stanno intanto supplendo alle carenze emergenziali, distribuendo l’acqua a Istituzioni e strutture sanitarie pubbliche. E qualche sfaticato opinionista prestato alla politica romana tirerà fuori la solita frase, secondo cui a Messina la situazione è sempre grave, ma non seria. Riferendosi magari al proprio vissuto e a quello dei suoi potenti amici. Ma fare la valigia ed emigrare su Marte, no?