RADIO ZANCA: QUANTI PECCATI FINANZIARI NASCOSTI AI CITTADINI

La crisi economica fa male all’educazione (civica) dei messinesi. Purtroppo tocca a noi doverlo dire visto che la politica fugge, si nasconde, si scioglie come neve al solo. La politica scappa dalle proprie responsabilità quasi fosse il capitano della nave Concordia mentre la nave affonda. In questi giorni, non si fa che parlare dell’ingloriosa fine di Messinambiente, quasi che il crac fosse un fulmine a ciel sereno. Dopo Messinambiente si prevede la chiusura dell’Atm per debiti e l’immagine più inflazionata è certo quella di un sindaco (Peppino Buzzanca) che ancora – mal consigliato – non decide se essere primo cittadino o deputato regionale. Il Comune è prossimo al dissesto finanziario è c’è chi ancora prova a fare i propri comodi: naturalmente, del crac di Palazzo Zanca non si parla in pubblico e meno che mai in Consiglio comunale dove l’esercito bipartisan del SISTEMA serra le fila, tiene in piedi una politica logora, litigiosa, scarsa. E mentre il Municipio è sull’orlo della bancarotta i responsabili fuggono dalle proprie responsabilità (scarso controllo della spesa, cattiva amministrazione, assunzioni più del necessario). La realtà di Messina supera la fantasia di un romanziere di gialli: più disgusti che gusti. Eh, sì perché sarebbe molto più coraggioso ammettere le proprie mancanze, i propri limiti e portare i libri in Procura. Siamo uomini, possiamo sbagliare, guai a ostinarci nel credere che la politica sia a prova di immunità. Siamo uomini e ci piace anche mangiare, spesso più del necessario: destra o sinistra cambia poco. Così la politica viene meno ai suoi principi etici e sociali. La politica che va in onda nei Palazzi istituzionali di Messina, all’Assemblea regionale e in Parlamento fa male all’educazione civica dei cittadini perché non sa più porre interrogativi; è priva molto spesso di esempi virtuosi. Di più. Vive solo per soddisfare se stessa e nutrire i propri vizi. E oggi con la nave che affonda preferisce fuggire.