Decisione del governo di revocare le risorse per realizzazione del Ponte sullo Stretto è irresponsabile

“E’ irresponsabile revocare le risorse già stanziate e destinate al Ponte sullo Stretto”: è quanto dichiara l’onorevole Fortunato Romano, deputato regionale del Mpa, alla notizia che il Cipe ha revocato i quasi due miliardi di euro stanziati per il Ponte sullo Stretto di Messina. L’on. Romano afferma di aver appreso attonito la notizia della decisione del Comitato interministeriale per la Programmazione Economica di accantonare le risorse per il progetto Ponte. “Mi sembra assurdo – commenta Romano – frenare il modello di sviluppo del corridoio 1 Berlino-Palermo e della Sicilia quale interfaccia del Nord Africa; fermare il progetto Ponte significa interrompere il piano di rilancio economico e infrastrutturale per il territorio messinese e siciliano, quanto fatto non può essere accettato da una comunità che ogni giorno fa i conti con una depressione economica e un aumento della disoccupazione che si fanno sempre più crescenti”. L’onorevole Romano ricorda infatti come le ultime vertenze delle Ferrovie, Ferrotel e Servirail in testa con la perdita di numerosi posti di lavoro, sono la conseguenza tangibile di scelte scellerate che stanno isolando il Sud dal Nord d’Europa e che la revoca dei fondi per il Ponte sullo Stretto acuiranno. “Queste decisioni – prosegue l’on. Romano – stanno relegando il nostro territorio ad area di confine economico da abbandonare e le pochissime risorse stanziate per il Sud sono soltanto palliativi e “pannicelli caldi” che non risolvono minimamente i problemi di un’area che ha bisogno di progetti e investimenti nazionali ma continuando con queste politiche di regressione progettuale il gap tra il Nord e il Sud crescerà sensibilmente”. “Mi auguro di cuore – conclude l’On. Romano – che il governo nazionale possa rivedere le posizioni espresse dal Cipe, decisioni irresponsabili che cozzano con una visione moderna e di rilancio del nostro territorio, Messina si sta spegnendo nel più totale silenzio senza avere un futuro che le possa dare la speranza di una crescita economica e occupazionale".