25 NOVEMBRE, ARCIGAY: LA VIOLENZA È UNA RESPONSABILITA’ COLLETTIVA. SAREMO A ROMA E A MESSINA PER FARE RUMORE

“In questi giorni in cui la cronaca ha rimesso al centro, con rinnovata urgenza, il tema del femminicidio, non possiamo non sottolineare come i provvedimenti “lampo” del tipo di quello approvato all’unanimità nei giorni scorsi, simile a tutti gli altri con cui negli anni i governi hanno affrontato il tema della violenza maschile contro le donne, non abbiano mai nemmeno scalfito il fenomeno, che anzi si aggrava”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.

Che prosegue: “È sempre più forte nelle persone la consapevolezza che si tratti di un problema sistemico, che ci coinvolge profondamente, e che non si risolve insegnando il rispetto, semmai ripensando totalmente la catena  di potere che produce e legittima le violenze.  Raccogliamo la chiamata alla responsabilità condivisa pronunciata da Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, la giovane assassinata. La raccogliamo nella convinzione che un sistema possa essere contrastato solo se quel rifiuto si attiva ad ogni livello, in ogni luogo e situazione”.

“Anche quest’anno il 25 novembre saremo in piazza per gridare la nostra rabbia, per Giulia Cecchettin e per tutte le altre”: dice Michela Calabrò, responsabile della Rete Donne Transfemminista di Arcigay.  “La mobilitazione nazionale del 25 novembre, quest’anno a Roma e a Messina, rappresenta la nostra ribellione collettiva alla violenza patriarcale che colpisce quotidianamente le nostre vite. Violenza fisica, psicologica, economica, violenza nelle parole, nei gesti negli atteggiamenti repressivi che colpiscono la nostra la nostra indipendenza. che sono conseguenza della cultura patriarcale. Non è facile riconoscere la violenza soprattutto quando fin da bambinə ti raccontano che la gelosia, il controllo e persino l’aggressione fisica sono espressioni o prove d’amore. Nominare l’abuso, la molestia, la violenza ci permette di riconoscerla e di combatterla. Ecco perché non faremo Silenzio ma faremo rumore e grideremo forte la nostra rabbia.  L’appuntamento domani  a Roma è alle 14.30 al Circo Massimo da dove si muoverà il corteo. A Messina la mobilitazione partirà alle 15 da Largo Seggiola”, conclude.