Tina Pusceddu e la sua terra: Assemini, una cittadina ricca di storia e tradizione desiderosa di attuare lo sviluppo tanto sognato

Conoscendo Tina, possiamo essere sicuri, più che sicuri, che entra in questa tornata elettorale con passione, spinta a mettersi al servizio degli altri e a conoscere la città nel profondo. Perché la domande delle domande è: “Che ruolo abbiamo nella società?”. E la risposta naturale di Tina: “Cittadini a tutti gli effetti e che devono dare il buon esempio con il proprio comportamento quotidiano che miri al rispetto di cose e persone, prendendosi cura della città e di tutti”. Insomma in campo per il bene di Assemini, territorio incantevole che sorge in pianura, alle spalle di Cagliari, dove il Rio Cixerri e il Flumini Mannu sboccano nella grande laguna di Santa Gilla. Per non sentirsi svantaggiati, ma protagonisti di un cambiamento!

Tina Pusceddu da donna forte e vincente nella vita quotidiana a candidata per il Comune di Assemini: come è nata questa nuova sfida?

Ti ringrazio per i complimenti; donna forte …necessariamente. Vincente, non saprei dirti. Sicuramente sono una donna di umili origini che è cresciuta grazie alle esperienze vissute: penso alle persone importanti, quelle che hanno creduto in me e sono state in grado di valorizzare le mie capacità e potenzialità. Diciamo pure che solo chi possiede un’anima è in grado di leggere quella altrui ed io, in questo, sono stata evidentemente ben dotata. In ogni caso la vita non è stata sempre facile, anche perché non sono mancati sgambetti da persone senza scrupoli. La mia candidatura che non identifico come una sfida, nasce grazie alla stima reciproca e all’amicizia con Mario Puddu, si è originata da un confronto di idee e da una visione comune che mi ha incoraggiata a mettere a disposizione della mia città natale le mie doti: l’umiltà, l’empatia, la grinta e lo spiccato senso civico e di giustizia nonché le mie competenze e capacità in favore della ripresa di quello che è il mio paese, in rappresentanza dei cittadini come me che da un po’ di tempo non hanno più voce in capitolo.

Perché bisogna dare fiducia a Mario Puddu?

Non è possibile dimenticare il ruolo portato avanti con successo nella sua precedente esperienza di governo dove, con empatia, umiltà, coraggio, determinazione e impegno si è distinto rispetto ai vecchi amministratori, mettendo in al centro di tutto le esigenze di ogni singolo cittadino, portando egregiamente a compimento il proprio mandato elettorale. Le nuove emergenze sociali, economiche e ambientali richiedono amministratori dotati di coraggio e concretezza. La sua guida potrà certamente mettere insieme queste caratteristiche portando i risultati auspicati dai cittadini.

Alcune delle priorità nel suo programma?

Difficile fare una classifica che definisca una priorità; ogni settore e le questioni ad esso connesso lo sono. Certamente si dovrà lavorare per garantire una coesione sociale potenziando i valori della comunità. Snellire i tempi della burocrazia e accorciare la distanza tra amministrazione e cittadini favorendo la ripresa economica e l’occupazione, anche grazie al sostegno del mondo imprenditoriale locale. Si dovrà valorizzare il nostro paese in chiave sociale, ambientale, artistico, della tradizione e di tutto ciò che attiene al benessere del singolo cittadino. Lo sport dovrà essere protagonista nella vita quotidiana.

IL PIANO URBANISTICO, APPROVATO DOPO 30 ANNI DI ATTESA, DALL’AMMINISTRAZIONE DI MARIO PUDDU, NON STA PRODUCENDO I RISULTATI AUSPICATI.

LO STESSO CENTRO STORICO NON SEMBRA STIA VIVENDO UN MOMENTO RIGOGLIOSO E NON STA GODENDO DI QUEL RUOLO CENTRALE CHE POTREBBE O DOVREBBE AVERE. Inoltre la pianificazione, la programmazione e gli interventi sul patrimonio comunale al fine di migliorare i servizi. VARIE OPERE PUBBLICHE ATTENDONO DI ESSERE ULTIMATE O INIZIATE (ES. SOTTOPASSO DI VIA COGHE) Urgente l’apertura dei cantieri per la messa in sicurezza della strada statale 130 nella quale si continua a morire.

Il tempo, lo spazio, una giusta retribuzione, il rispetto ambientale: quante tematiche che si sbandierano durante le campagne elettorali. L’emergenza più urgente da affrontare?

Ritengo sia del tutto inutile sbandierare in campagna elettorale qualcosa che non si riuscirà a realizzare; sarebbe una presa in giro verso cittadini già disillusi. L’emergenza è sicuramente quella sociale dove, martoriati prima dalla pandemia, poi dall’inflazione, non permette alle famiglie di arrivare dignitosamente a fine mese. Sarà importante tenere conto di queste emergenze adoperandosi per limitarne gli effetti negativi. Certamente la tematica ambientale richiede azioni immediate anche sensibilizzando iniziative di ogni cittadino sui temi del riciclo e del rispetto per il proprio territorio. Pertanto l’amministrazione dovrà fare tutto il possibile per fare dei passi avanti.

Da donna immagine a paladina dei diritti delle fasce deboli: chissà quante emozioni, lacrime e delusioni. Quanto ti fanno soffrire o sorridere le emozioni?

La mia immagine è sempre andata di pari passo con la donna “interiore”. Quella che ha sempre cercato di indossare anche gli abiti altrui soprattutto nelle difficoltà, poiché solo chi ha sofferto nella vita può comprendere la sofferenza degli altri. Non mi definirei una paladina ma semplicemente una persona che cerca quotidianamente di essere giusta, schietta, sincera e per questo un concentrato di emozioni, lacrime e delusioni che inevitabilmente fanno parte della vita.

La storia insegna – e poco se ne impara – che in politica, soprattutto in Sardegna, non è una faccenda semplice far coesistere istanza etica civile e organizzazione del consenso… Come donna impegnata per educare i giovani l’apprezzamento più gradito?

Concordo sulle difficoltà in quanto spesso, non si riesce a imparare ma si continua a credere alle false illusioni forse perché, ancora qualcuno si fida del vecchio modo di fare politica basato sul favoritismo e spesso privo di meritocrazia. Occorre fare di tutto per educare i giovani al rispetto e alla meritocrazia, ad avere coraggio e ad accrescere i valori.

Non sarebbe il caso oggi di formare i giovani all’impegno non solo sportivo ma anche sociale, ma in modo nuovo?

Lo credo fermamente! L’educazione dei giovani dovrebbe partire senza dubbio dai genitori, i quali debbono farsi carico di inculcare nei ragazzi l’empatia e il senso di giustizia come risorse inestimabili, il coraggio come fondamenta per la costruzione di una nuova politica sociale.

Sulle parole dette in campagna elettorale – per colpa della classe politica – sembra cadere il discredito che si merita ciò che non gravita intorno al “fare”: fatti e non parole: è uno slogan semplicistico molto in voga ai nostri tempi. Che ne pensi?

Penso sia maggiormente proficuo prodigarsi con discrezione piuttosto che decantare costantemente slogan semplicistici ma di fatto improduttivi.

La parità, per le donne, è ancora attesa nella ricerca dell’occupazione, nei ruoli in ambito lavorativo, in politica, nella scienza. Che idea ti sei fatta?

È ancora attesa la parità in quanto purtroppo ancora troppo spesso la valutazione della donna passa attraverso l’aspetto esteriore direi poco rilevante rispetto a ben più importanti caratteristiche e soprattutto alle capacità e alle competenze.

Purtroppo in politica c’è l’abitudine a iscriversi a una corrente, osservare con diligenza i diktat del capo e aspettarsi in cambio una nomina o la rielezione. Cosa ne pensi?

Questa abitudine non fa sicuramente parte del mio modo di pensare, ovviamente mi associo a chi porta avanti le mie stesse idee ma non sono e non sarò mai serva diligente di un sistema che non apprezzo o disapprovo. Il mio impegno e la mia fedeltà saranno sempre e comunque indirizzate al benessere dei cittadini e non all’interesse di una semplice bandiera.

In una società in cui i dibattiti televisivi sono spesso caratterizzati dal “chiasso” delle parole come si può invertire la rotta?

La rotta si può invertire lavorando in modo discreto e concreto per i cittadini e non perdendo di vista gli obbiettivi. Purtroppo il populismo dei salotti televisivi affama i bravi oratori dando enfasi ai temi che spesso la nostra classe politica omette di affrontare in modo risolutivo. E’ giusto informare i cittadini, ma la speculazione che spesso l’informazione genera, mi indispone.

Chiudiamo con uno slogan per i cittadini del tuo comune…

Non vorrei chiudere con uno slogan ma con un’idea: Assemini, una cittadina ricca di storia e tradizione desiderosa di attuare lo sviluppo tanto sognato.