Michela Gravinese: L’artista esprime emozioni e visioni attraverso una forma d’arte che può essere la fotografia, la danza, la pittura

Femminile, romantica e poetica. Sono questi i trademark di Michela Gravinese artista pugliese nata a San Giovanni Rotondo e residente a Manfredonia in provincia di Foggia. I suoi lavori fotografici sono un inno alla bellezza e alla ricercatezza, attraverso immagini curate in ogni dettaglio. Michela è la prima di quattro figli. Dopo le scuole superiori ha intrapreso il percorso di studi in Giurisprudenza, ma dopo un po’ di anni si è resa conto che la vita è breve…

“Ho deciso di dare una svolta alla quotidianità e così ho abbracciato quella che è la mia vera passione: lo sport. Sono un tecnico FGI di ginnastica Ritmica e titolare con la mia socia dell’Asd My Ritmica a Manfredonia. La fotografia è la mia seconda passione…”.

Ama la famiglia

“I valori trasmessi dai miei genitori, il rispetto, l’onestà, la responsabilità, l’umiltà, la lealtà sono stati il fondamento che mi hanno trasformata nella donna che sono. Non basterebbe una vita per sdebitarmi di tutto ciò che ci hanno dato e trasmesso. L’amore e il legame tra noi é indescrivibile. Il mio punto fermo e il mio pilastro é mio marito GianMichele che amo follemente. Lui è la persona che mi sta accanto in qualunque momento. E’ la persona che mi fa sentire al sicuro sempre e senza cui non potrei vivere. Siamo la spalla l’uno dell’altra. É stato il mio angelo nel vero senso della parola”.

Michela è sempre pronta a sorprenderti e spesso quelle immagini sono servite più di qualunque altra cosa a risvegliare la coscienza collettiva di fronte a quel che sarebbe andato perso per colpa della banalità che invade spazio e web. Come direbbe il filosofo: quando tramonta il sole spuntano le stelle, e con loro nascono viaggi, sogni e certezze. Ora sappiamo che le stelle sono troppo distanti per toccarle, ciò non toglie che continuino a ispirarci con la loro lucentezza o a deprimerci con la loro moltitudine. Come capita proprio all’occhio sensibile della nostra protagonista i cui scatti colorano il vivace e artistico mondo dell’arte perché Michela appartiene a tutti quelli che amano l’arte, la fotografia, la recitazione e attraverso questi parametri cercano la donna d’amare. E la nostra artista ha ancora molte suggestione fotografiche da regalarci.

Che cos’è un fotografo?

Il fotografo è un’artista. É come un mago che cattura la vita e la rende memoria. Ruba un’istante e lo trasforma in qualcosa che non invecchia mai, un qualcosa di eterno. Un fotografo vede un sorriso, un movimento, un raggio di sole, un respiro, uno sguardo e dice: “Aspetta, ti tengo qui per sempre”.

Un ritratto di Michela?

Sono una donna semplice. Una persona legata alla sua famiglia e che ama suo marito immensamente. Non sono una professionista. Sono un Tecnico di Ginnastica Ritmica. Non ho studiato fotografia. Mi ritengo più una persona che sa leggere l’animo delle persone. Ho fatto della mia creatività la mia passione non il mio lavoro. Vedo collegamenti e idee lì dove gli altri vedono vuoto.

Più artista o rivoluzionaria?

Assolutamente artista. Un rivoluzionario é una persona che mette in discussione l’ordine stabilito e agisce per cambiarlo radicalmente e creare qualcosa di nuovo.
L’artista invece esprime emozioni e visioni attraverso una forma d’arte che può essere la fotografia, la danza, la pittura. Un rivoluzionario trasforma il mondo. Un artista lo interpreta e lo racconta. Quindi si, sono un’artista. Le idee mi appaiono in sogno, poi mi sveglio e cerco di dare vita a quell’idea, a quella visione.

Se dovessi realizzare una mostra dell’Italia nell’epoca delle veline e dei tronisti cosa metteresti in cornice?

Purtroppo nulla. Vedo tanta gente ma poca personalità. Non voglio fare di tutt’erba un fascio. La società attuale sta creando tanti cloni. La spinta all’omologazione, alla cultura “tutto uguale per tutti” sta finendo per schiacciare l’unicità.

Come scegli le persone che fotografi?

Sono tutte ragazze a me vicine con il corpo e con la mente. Sono ragazze autentiche, pulite, semplici. Ognuna con caratteristiche diverse. Ognuna di loro con personalità diverse e uniche. Per me non sono solo le protagoniste degli scatti che realizzo. Con le loro fragilità, debolezze e imperfezioni, loro sono gli scatti che creo. C’è la loro anima in quelle foto. Ilenya, Agnese, Francesca, Raffaela, Francesca, Lucia, Alessandra, Dalila. Hanno un nome e un’identità. Adoro le foto fatte a mio nipote, in loro si percepisce l’essenza dell’innocenza. La prima persona che ho fotografato circa 22 anni fa è stata mia sorella Alessia. Lei è stata la mia musa. Aveva 3 anni. Immortalare per un istante il suo sorriso, i suoi occhioni verdi e profondi ha segnato la mia anima per sempre. É lei la protagonista di uno scatto intitolata “Donna, Mai più Zitta!” per la quale ho ricevuto una Nota di Giuria al concorso internazionale di fotografia Dantebus. Quando fotografo lei ogni volta il tempo si ferma per un momento. Non so spiegarlo a parole.

Chi è senza ipocrisia il più bravo?

Peter Lindbergh. Lui era un rivoluzionario. Ha spostato la moda da un’ideale di perfezione a una bellezza autentica, enfatizzando personalità e imperfezioni.

C’è ancora poesia in una fotografia oppure la tecnologia ha fatto perdere di vista l’obiettivo?

La fotografia non è più solo un mezzo per catturare la poesia di quell’istante ma un campo in cui la tecnologia è il motore dell’evoluzione. Entrambe sono intrecciate. La tecnologia è il mezzo, la fotografia è il linguaggio. A me non piace lo scatto sovra-ritoccato. Il ritocco quando diventa eccessivo genera falsità, frustrazione, perdita di fiducia e la creazione di stereotipi irraggiungibili dal punto di vista estetico. Quando lo scatto non sembra naturale e autentico li viene meno la poesia.

Chi è per te una Icona tra le modelle?

Senza dubbio Cindy Crawford. Super model anni 90. Ha portato la bellezza naturale a livello globale influenzando generazioni. Una modella ricca di personalità dentro e fuori. E’ lei l’archetipo della modella iconica.

E quella più magnetica?
La più magnetica e versatile è senza dubbio Linda Evangelista. Occhi intensi “Cat-eye” capaci di catturare luce e fotografi. Tutto di lei era magnetico. Capace di trasformarsi da ragazza della porta accanto a vamp glamour in un attimo.

Regalaci un sorriso con un finale originale…

Un finale originale… il finale di questa intervista spero che sia come un buono scatto, ovvero un momento di luce che resta impresso anche quando l’obiettivo si chiude. Se riusciamo a lasciare un’impronta nelle menti di chi ci ascolta allora l’intervista non finirà qui ma continuerà nei ricordi, come un negativo che si sviluppa. State sorridendo?