Maria Elena Oddo: si può “ri-animare” l’economia siciliana investendo sui giovani

Maria Elena Oddo, presidente dei Giovani imprenditori di Sicindustria Palermo, entra a far parte del Consiglio generale di Confindustria. Oddo, amministratrice di una società di consulenza, già da marzo 2021 è alla guida dei Giovani imprenditori palermitani con il mandato di puntare tutto su cultura d’impresa, cultura digitale e fondi strutturali, soprattutto nei settori della transizione ecologica e del turismo.

A volte inciampi in una storia mentre ne segui un’altra: è capitato anche a noi di IMG Press. Sempre alla ricerca di spunti per nuove riflessioni e suggestioni abbiamo scoperto che c’è una donna in Sicilia, una eccellente professionista, che ha i numeri, la voce, il talento per dare risposte alle tante questioni che la politica deve esaminare con attenzione per una valutazione e una soluzione. Per raccontare l’esperienza di Maria Elena che parte per un viaggio… perché esiste – e non possiamo negarlo – una insostenibilità delle nostre relazioni. Papa Francesco più volte ha ricordato che le relazioni delle persone si stanno impoverendo. Le comunità diventano sempre più fragili e frammentate. La famiglia soffre una grave crisi, e con essa l’accoglienza e la custodia della vita. Il consumismo attuale cerca di riempire il vuoto dei rapporti umani con merci sempre più sofisticate – le solitudini sono un grande affare nel nostro tempo! –, ma così genera una carestia di felicità. E questa è una cosa brutta. E così torniamo alla protagonista della nostra storia: Maria Elena. Questo al fine di evitare di limitarci alle solite, stucchevoli e inconcludenti dichiarazioni del giorno dopo, vorremmo invitare a riflettere – una volta tanto non sull’onda emotiva dell’emergenza – sulle cause di questa situazione. Se questa è la situazione, quali misure si possono mettere in campo per riequilibrare uno scompenso che fa male non solo alle famiglie italiane, ma anche all’economia e all’intera società, puntando su cosa, soprattutto?

 

Maria Elena Oddo, si rende conto che è un impegno gravoso e senza dubbio pesante viste le tante emergenze nazionali? Quanto si sente motivata per questa mission?

Sono assolutamente consapevole della responsabilità che deriva da questo nuovo e prestigioso incarico e proprio per questo mi sento estremamente motivata. Credo, infatti, che ciascuno debba dare il proprio contributo per uno sviluppo ‘sano’ e virtuoso del nostro sistema economico e, per quel che mi riguarda, so di poter mettere a fattor comune la mia professionalità sul mondo dei fondi comunitari. Il momento per dare aiuti concreti allo sviluppo imprenditoriale è adesso.

Il desiderio di metterci la faccia da dove nasce? Quanto ha contato l’ambizione nel suo percorso?

Diciamo che dal diploma in poi non mi sono mai fermata. Laurea, tirocini, borse di studio all’estero. L’ambizione e la voglia di fare sono alla base di tutto. Sicuramente c’è anche una grande voglia di mettersi in gioco e di imparare. Spero di avere sempre questo tipo di curiosità.

Nonostante il viso angelico dicono di lei che ha un carattere forte. Colpa della timidezza o dell’essere donna in un mondo di lupi?

Non mi definirei una donna forte, ma una donna che ha voglia di fare. Credo che la narrazione della “donna forte in un modo di lupi” debba fare parte del passato. Il mondo è pieno di donne e uomini che fanno la propria parte. L’importante è garantire pari accesso alle opportunità.

Ha già bussato a qualche porta?

Il nostro Gruppo Giovani di Sicindustria Palermo ha già attivato diverse sinergie con associazioni, scuole, enti del Terzo settore. Siamo una squadra coesa con un obiettivo chiaro: generare un impatto nel tessuto imprenditoriale locale e creare nuove opportunità di sviluppo per i giovani.

Con la politica che rapporto ha?

Buono, la politica è la massima espressione della “cosa pubblica”. È importante che sia incline ad ascoltare le istanze dei cittadini e delle imprese. Oggi più che mai abbiamo bisogno di politici capaci di ascoltare e cogliere le reali necessità del tessuto umano e imprenditoriale, ma anche avere una visione di sviluppo a medio e lungo termine.

Mai tentata di entrare in politica?

A oggi non è tra le mie priorità.

Lo stato di salute della Sicilia?

Sento dire che la Sicilia è in crisi praticamente da quando sono nata. Credo che oggi ci siano grandi opportunità di sviluppo per chi vuole investire risorse nella nostra terra. Turismo, transizione digitale e green rappresentano la chiave per ripartire.

Come si può “ri-animare” l’economia siciliana?

Investendo innanzitutto sui giovani, perché lasciarli andare via significa impoverire il tessuto sociale ed economico in modo irreparabile. Occorre mostrare loro le opportunità, a volte, nascoste e creare un contesto favorevole affinché chi ne ha voglia possa scegliere di restare.

C’è ancora troppa distanza fra scuola e mondo del lavoro?

Assolutamente sì. È proprio qui che devono intervenire le associazioni facendo da ponte tra aziende e lavoro. Il nostro Gruppo sta portando avanti un gran lavoro ad esempio con gli ITS, proprio per far incrociare domanda di lavoro e offerta.

Dal governo Meloni si aspettava di più in termini d’aiuto economico e di sviluppo?

Il governo Meloni ha raccolto l’impostazione del PNRR del governo precedente come strumento per spingere l’economia usciti dalla crisi pandemica. Oggi le priorità delle imprese e soprattutto le problematiche sono cambiate. È necessario studiare un modo sinergico nuovo per sostenere il tessuto imprenditoriale.

C’è chi sostiene che nella vita non ci sono soluzioni bensì delle forze in cammino. Quanta forza ci vuole per convivere con l’emergenza economica che sta attraversando il nostro Paese e non cedere a pensieri negativi?

Tanta forza. Questo è lo spirito giusto, guardare avanti e cercare soluzioni sempre nuove.

Il più grande comunicatore del pianeta, Papa Francesco, più volte ha chiamato in causa gli imprenditori invitandoli a correggere i modelli di crescita incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente, l’accoglienza della vita, la cura della famiglia, l’equità sociale, la dignità dei lavoratori, i diritti delle generazioni future. Il suo pensiero in proposito?

Come dargli torto. È chiaro che il pianeta ha bisogno di nuovi modelli. Anche la pandemia ci ha insegnato molto. Bisogna ripensare i tempi e i modi di approcciare il lavoro. Penso che le prossime generazioni avranno un nuovo approccio alle cose: più attenzione all’ambiente e più attenzione all’equilibrio uomo-natura. Almeno lo spero…

Le priorità nella sua vita?

La famiglia, il sorriso dei miei figli. Pensare di fare qualcosa di buono e utile a qualcuno per lasciare una traccia del proprio passaggio.

Potendo giocare con il tempo, che cosa rimetterebbe a posto?

Direi niente, perché gli errori fanno parte di ciò che siamo. Forse tornando indietro mi incoraggerei di più da bambina.