Il giro del mondo in bicicletta gravel: con Nova Eroica il ciclismo viaggia tra scenari magnifici

Nova Eroica Switzerland

E’ un inizio d’anno di grandi orizzonti per gli appassionati di ciclismo fuoristrada. Infatti Nova Eroica, ovvero lo scenario moderno dell’amatissima Eroica Classic, corre incontro alla passione di migliaia di ciclisti con un calendario di appuntamenti nazionali e internazionali che sta suscitando molto interesse. Del mondo legato a Nova Eroica parla Giancarlo Brocci, ideatore de L’Eroica.

Giancarlo Brocci

Quest’anno il calendario Nova Eroica conta ben sei appuntamenti tra Italia ed estero: il format piace:
“E’ indubbio al cospetto del mondo che Eroica ha riportato il ciclismo da strada fuori dall’asfalto – dichiara Giancarlo Brocci, ideatore de L’Eroica -. Questa riapertura di strade periferiche, da compiere spesso lontano dal traffico, in sicurezza a vivere l’emozione della scoperta, è una tendenza che noi intendiamo guidare. Progettare il ciclismo del futuro è stato sempre un mantra del nostro movimento. Nova Eroica piace, certamente; la nascita di un tour sempre più ampio ed importante lo testimonia”.

Quali sono le prerogative della formula Nova Eroica?
“Nova prevede la giusta conciliazione tra il sano agonismo ed il nostro ciclismo stile di vita, lo stare insieme aggregante con tanto sguardo a quanto di bello ci sta intorno. In ognuna delle prove di Nova sono previsti alcuni tratti cronometrati, chiusi al traffico, dove misurarsi agonisticamente in sicurezza. Dopo i quali si può tranquillamente, sempre pedalando con impegno ma col sorriso, tornare a fare gruppo e godersi i nostri proverbiali ristori eroici”.

Nova Eroica 2022 – manifesto mondo



La bicicletta gravel è il comune denominatore di una forte passione per il ciclismo lontano dalla strada asfaltata:
“La diffusione della bicicletta gravel è soprattutto lo sviluppo di una tendenza ad uscire dalle grandi direttrici di traffico con un mezzo “da strada” adeguato – prosegue Giancarlo Brocci– . Noi cerchiamo sempre, fa parte della nostra filosofia, percorsi dimenticati, da recuperare al ciclismo della tradizione ma comprendiamo benissimo queste nuove tendenze, tanto che ci proponiamo di guidarle, soprattutto là dove il derby col motore non può più essere vinto”.

A quale tipo di ciclista si rivolge Nova Eroica?
“Qualsiasi tipo di ciclista, tanto più ogni nuovo adepto del pedalare. Ciascun sedere rimesso su una bicicletta migliora il pianeta ed il nostro umore, gratifica un impegno di lunga lena, ci rende migliori perché aumenta in sorrisi una famiglia sempre più grande. Soprattutto la proposta gravel si rivolge a quanti si sentono poco rassicurati da un approccio malcerto dentro il caos di tante periferie”.

Toscana, Veneto, Svizzera, California, Sudafrica; una geografia che unisce ciclismo di radici antiche e moderne:
“La nostra è una proposta che coglie ombelichi mondiali, delle zone di grande bellezza e di storie infinite del ciclismo grande – annuncia Brocci – . Pensiamo all’elenco geografico, con la recente aggiunta del Gran Sasso e quindi dell’Abruzzo: Regioni italiane dove il ciclismo è ancora religione (Toscana, Veneto, Dolomiti). altre zone che da sempre accolgono la bici come ospite d’onore. In più il Sudafrica, che ha la tradizione della corsa amatoriale più partecipata al mondo”. 

Quest’anno ben due new entry: Prosecco Hills e Gran Sasso, due territori con caratteristiche diverse:
“Prosecco Hills e Gran Sasso sono due conclamati successi diversi di Eroica e della sua filosofia. Da un lato una zona vinicola piena di imprenditoria agricola di grande livello, al centro di un territorio splendido e molto popolato, in cui riscoprire spazi per pedalare. Dall’altro un progetto di recupero di strade antiche, tratturi, da riportare in modo naturale all’uso della bici da strada, dentro il contesto spettacolare di un Parco Nazionale intangibile”.

L’anno scorso è nato l’evento in Svizzera, un percorso pieno di montagne:
“Certo, il Cantone Vallese, come la Svizzera in genere, è un tripudio di montagne e di natura rispettata. Ma la proposta che ci è arrivata è stata la risposta. ormai sempre più presente, di zone dove la stagione dello sci si è progressivamente ridotta nei tempi recenti causa clima. La bicicletta sta diventando un veicolo di straordinaria riqualificazione delle zone montane, con una forma di turismo che oggi basa la sua forza anche nella pedalata assistita”. 

Buonconvento oggi è il riferimento principale del movimento gravel; quest’anno la conferma del successo del 2021?
“Buonconvento e la sua Nova ormai trascinano il movimento – afferma Giancarlo Brocci – . Intanto perché è lo snodo principale del percorso permanente de L’Eroica e poi perché ha intorno le strade bianche più abbordabili, bellissime e ragionevoli, che consentono molte soluzioni di percorso compresa la formula Family. Quest’anno di certo ci sarà anche il conforto più importante dei numeri, dopo che la scorsa edizione, già di successo, ha mostrato di aver centrato il target ciclistico di riferimento”.

Due parole sul Sudafrica, un territorio che sembra un parco giochi per gli appassionati:
“Il Sudafrica è una gioia per l’anima di ogni eroico. Intanto perché è legato all’immagine di Luciano Berruti, di corsa verso spazi infiniti, poi per la passione competente di un giovane appassionato come Stan e del suo gruppo. Le strade bianche del comprensorio di Montagu sono uno spettacolo, il parco giochi ideale dove potremmo portare migliaia di persone, giovani in primis, a vivere l’ebbrezza di pedalare a cuore aperto verso un immenso orizzonte”.

Il primo appuntamento in California, dove la bicicletta gravel è nata e dove conosce un enorme successo popolare:
“Sognando California” lo ballavamo noi ragazzi invecchiati! Anche la California offre il sogno di scorci in cinemascope, salite che sembrano i Pirenei degli Anni 10 dei primi Tour, lunghe vie senza idea di traffico.  La bici gravel è nata in United States poco dopo il Duemila, resta una risposta ben attuale ed in grande crescita anche in un ciclo-pianeta come quello USA che si è ritrovato orfano dopo Amstrong e che sta aspettando un po’ prima di tornare ad innamorarsi”.