L’irriverente tra spaghetti, fibre, intelligenza artificiale, papi e tennisti

Nei giorni scorsi il tennista al momento più noto d’Italia è andato a visitare papa Leone. Non coi soliti pantaloncini corti e maglietta, mentre il papa aveva la solita tunica bianca. A noi è sembrato come se il Pontefice si facesse un piatto di spaghetti, come quella pubblicità del mastro pastaio che fa credere di essere impegnato in qualcosa di diverso rispetto alla propria arte, ma che alla fine ci ricorda in cosa lui dice di essere maestro. O, siccome non abbiamo la memoria corta, come se Prevos smanettasse su un pc con la fibra più veloce che più veloce non si può.

Ok, siamo  vittime come tanti della pubblicità mediatica. Come quando ieri sera siamo rimasti a bocca aperta perché, per i problemi della nostra vista, una signora sorridente ci ha detto che la sua azienda ha trovato la soluzione con nientepopodimeno che l’Intelligenza Artificiale, vuoi mettere….

Per entrambi i nostri irriverenti approcci a queste informazioni pubblicitarie, ci è venuta in mente la necessità di redigere un trattato di antropologia culturale per capire i loro creatori. Dei geni! De Bene o del Male… ai posteri l’ardua sentenza! Il papa che fa pubblicità agli spaghetti, l’incubo di un mondo controllato da robot che diventa soluzione alla nostra vista.

Poi abbiamo pensato ad alcune frasi ad effetto della politica. Uguali. E probabilmente, come per la politica, mentre una buona metà la manda al diavolo (ops per il papa…), l’altra metà – pur se sempre più metà della metà – si fa attrarre e sceglie.

Ci mancherebbe altro: ognuno è libero di vendersi. Un po’ come la prostituzione, anche se quest’ultima si può praticare ma non fomentare (anche se comunque le tasse vanno pagate).

Importante è cercare di capire, per noi miseri consumatori, e ammesso che ci possa interessare, se stiamo comprando uno spaghetto, una fibra, un paio d’occhiali, oppure stiamo solo godendo una partita o una preghiera. E magari, ai tanti che governano lo sport come ossigeno per mente e corpo (e ci fanno anche la pubblicità progresso coi nostri soldi)…. gli venisse in mente se così va bene.

 

François-Marie Arouet, irriverente consulente Aduc