
Auschwitz. Mattatoi. Carceri
Inizia l’anno scolastico. Tutti se rendono conto per il traffico urbano più intenso, le manifestazioni pro o contro qualcosa degli studenti, i corredi scolastici che costano sempre di più, gli insegnanti precari che si lamentano e il ministero che dice che sarà bravo come negli anni precedenti, le cosiddette riforme, le inutili pubblicità del dipartimento antidroga, etc… Tutti fatti che dovrebbero “collegare” gli studenti alla quotidianità della scuola. Che, presume chi governa e amministra, sia quella che serva per formare gli studenti di oggi ad affrontare la vita.
Noi crediamo che, mediamente, questa formazione degli studenti sia parziale anche se – per fortuna di tutti, studenti inclusi – incisiva marginalmente sulle scelte dei singoli, durante e dopo la fine degli studi dell’obbligo.
In questo contesta ci si consenta di dare alcuni consigli al ministero, agli istituti scolastici, agli insegnanti e agli studenti. Ognuno nelle proprie funzioni. Consigli, che se è difficile siano presi in considerazione da chi governa e comanda nella scuola, forse potrebbero essere utilizzati (e quindi richiesti alle autorità scolastiche) da insegnanti e studenti.
Parliamo delle gite scolastiche negli istituti superiori. Occasioni culturali, di svago e migliore conoscenza interpersonale. Ne proponiamo tre che crediamo di notevole attualità:
– Auschwitz
– mattatoi
– carceri.
Tema delle gite: gli umani e quello che sono in grado di fare a se stessi e alla natura. Crediamo sia inutile dilungarsi in spiegazioni su perché proprio queste tre. Potrebbero essere gite istruttive e determinanti per le scelte che questi studenti (e anche un po’ gli insegnanti) faranno poi nella vita.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc