π‘ͺ𝒓𝒐𝒏𝒂𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 π’‘π’†π’“π’Šπ’‡π’†π’“π’Šπ’‚ 𝒅𝒆𝒍𝒍’π’Šπ’Žπ’‘π’†π’“π’…

Nel 2027, se tutto continuerΓ  ad andar male (e perchΓ© mai dovrebbe migliorare?), si voterΓ  per le amministrative (il β€œsindaco all’inaugurazione permanente” e l’assessore del selfie strategico” sono giΓ  in prima linea), e le regionali. E forse anche per il titolo di β€œmiglior inciucio dell’anno”.
Che la corsa sia giΓ  cominciata lo si capisce dalle ultime nomine, incaricati di gestire ciΓ² che resta delle aziende pubbliche (quelle non ancora spolpate, svendute o travestite da partecipate), i trombati di ieri, tornano oggi con la cravatta stirata, il sorriso da protocollo e i loro: β€œte lo devo” e i β€œpoi vediamo”. La macchina Γ¨ in moto.
Da qui in poi, il teatrino locale darΓ  il meglio di sΓ©: inciuci, apparentamenti, scissioni, riabbracci, patti d’onore e tradimenti d’ufficio. La tavola Γ¨ imbandita.
Il Ponte, la SanitΓ  (oramai privatizzata), i Balneari, e le aziende pubbliche non ancora privatizzate o partecipate, perchΓ© tra pareggio di bilancio, fiscal compact, quello
che cresce non Γ¨ solo β€œl’appetito”, ma anche il β€œdebito” che sfiora i 9 miliardi di €uro.
In Sicilia si sa: β€œcumannari Γ¨ megghiu du futtiri”, e del β€œfuttiri”, a quanto pare, hanno ormai solo un vago ricordo.
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