SIBEG, NON C’È SVILUPPO SENZA RETE: DALLA FILIERA ALLE ISTITUZIONI, TUTTI AL LAVORO PER UNA SICILIA CHE CRESCE

CATANIA – Un’occasione per un dibattito con le istituzioni locali e nazionali e con i rappresentanti dell’associazionismo sulle sfide con cui si confrontano le realtà produttive attive in Sicilia, partendo dalla presentazione della ricerca, realizzata da SDA Bocconi School of Management, con la quale viene descritto l’impatto economico e occupazionale di Coca-Cola in Italia e in particolare nel territorio siciliano grazie a Sibeg, che dal 1960 produce, imbottiglia, sviluppa e distribuisce nell’Isola in esclusiva le bevande di The Coca-Cola Company.

La ricerca non riporta unicamente i dati economico-occupazionali derivanti dalla presenza dell’azienda con sede a Catania, ma anche i progetti sociali portati avanti grazie alla stretta collaborazione con le realtà locali. «Sibeg Coca-Cola è un vero e proprio laboratorio, un’area test – ha detto l’Ad Luca Busi perché siamo un innovation hub pronto ogni giorno a dare risposte a oltre 5 milioni di consumatori siciliani, con un approccio su misura. Siamo orgogliosi della collaborazione con la filiera agrumicola territoriale, attraverso i prodotti come Fanta che valorizzano succo di Arancia Rossa di Sicilia Igp e Limone di Siracusa Igp. Le istituzioni presenti oggi confermano il ruolo da protagonista che Sibeg – che l’anno scorso ha distribuito risorse per 36 mln di euro, pari allo 0,04% del Pil regionale sotto forma di stipendi, acquisti di beni e servizi, investimenti, imposte e contributi – ha per l’economia siciliana».

 

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, per l’occasione, ha inviato un messaggio di saluto: «Oggi viene presentata l’esperienza di un’impresa italiana in grado di esprimere ancora una volta la grande duttilità del nostro sistema imprenditoriale italiano, in grado di rispondere con la tradizione dei territori a una domanda globalizzata». A seguire, il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, in un video-messaggio ha sottolineato come Sibeg, grazie alla capacità della famiglia Busi, sia riuscita a diventare sinonimo di Coca-Cola in Sicilia: «Un’eccellenza che ci rende orgogliosi».

Il sindaco di Catania Enrico Trantino ha aperto i lavori: «Sibeg costituisce uno dei fari del nostro territorio perché coniuga l’idea imprenditoriale con la cura della comunità in cui è insediata, facendo sentire la propria spinta, trainando lo sviluppo e creando occasioni di crescita per l’intera filiera».

Alla tavola rotonda – moderata dalla giornalista Costanza Calabrese – è intervenuto anche l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione Siciliana Luca Sammartino: «Dobbiamo essere orgogliosi di quanto in Sicilia riusciamo a fare con le nostre materie prime e con la nostra resilienza e capacità imprenditoriale. La Regione è al fianco delle imprese serie come Sibeg, che vogliono investire per creare valore, prestando attenzione e ascoltando i bisogni di chi è quotidianamente impegnato sul territorio».

Secondo la ricerca SDA Bocconi School of Management, Sibeg Coca-Cola in Sicilia è il principale datore di lavoro nell’industria delle bibite e delle bevande: crea direttamente e attraverso il suo indotto 1.093 posti di lavoro, con un totale di oltre 2.600 persone che beneficiano dai redditi di lavoro generati (direttamente e indirettamente). «Dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci sono vicine – ha aggiunto la presidente Maria Cristina Busi Ferruzzipartendo dai consumatori siciliani che sono il nostro patrimonio, dalle istituzioni che sono al nostro fianco e soprattutto dalla nostra squadra, che ogni giorno è impegnata per fare andare avanti questa splendida realtà che oggi io e mio figlio Luca rappresentiamo».

Sono intervenuti in rappresentanza del mondo produttivo: la presidente del Distretto produttivo Agrumi di Sicilia Federica Argentati e il presidente di Confindustria Catania Angelo Di Martino; per la parte istituzionale erano presenti l’on. Giovanni Luca Cannata, il sen. Salvo Pogliese e l’on. Anthony Barbagallo.